I sistemi operativi mobile alternativi: la situazione attuale

Fonte: Chimerarevo.com

Il 2013 sarà molto probabilmente ricordato come “l’anno delle alternative” visto che, come abbiamo potuto seguire dal MWC di Barcellona dello scorso Febbraio in poi, sono tante le opzioni che si sono presentate al mondo in qualità di sfidanti al duopolio che da almeno un paio d’anni è in scena nel settore della telefonia mobile, quello instaurato prepotentemente da Apple e Google, con i loro iPhone e iPad e il sistema operativo ormai universale Android.

Poco prima dell’evento catalano avevamo avuto modo di vedere la presentazione ufficiale di quel BlackBerry 10 sul quale l’omonima casa canadese tutto ha puntato per il proprio futuro, e già dagli ultimi mesi del 2012 Microsoft e soprattutto Nokia hanno messo in commercio e posto all’attenzione generale gli smartphone basati sulla piattaforma Windows di nuova generazione, quelli cioè dotati di Windows Phone 8 e basati non più su kernel CE, che molte limitazioni imponeva alle precedenti versioni, ma sul più moderno e potente NT.

Da allora solo le più esperte Nokia e BlackBerry hanno portato differenti proposte sul mercato, mentre sugli altri fronti siamo ancora sul campo dello sviluppo in chiave software e soprattutto hardware.

In merito alla questione si scatenano di tanto in tanto le previsioni e le stime di società di ricerca e nelle ultime puntate abbiamo visto Canalys prospettare un quasi aggancio di Windows Phone nei confronti di Apple previsto per il 2017, anno in cui il sistema operativo made in Microsoft dovrebbe vedere la propria presenza su circa il 12 % dei dispositivi mondiali. Secondo la stessa stima BlackBerry dovrebbe nel medesimo arco di tempo vedere una piccola perdita, sensibile a tal punto da permettere praticamente la difesa della posizione attuale, quantificabile poco sotto al 5%.

Nokia-Lumia-920-hero-jpg

Ritengo la stima relativa a Windows Phone sufficientemente realistica considerato che Nokia, assoluta dominatrice della scena ad esso relativa, ha già messo sul mercato in soli pochi mesi dall’ufficializzazione della versione 8 del sistema operativo mobile la bellezza di cinque modelli, escluse personalizzazioni tipicamente americane, con un sesto, l’atteso Lumia 925 in alluminio, in dirittura d’arrivo. A spingere considerevolmente la scalata nel cosiddetto market share, tuttavia, si sta rendendo assoluto protagonista il modello base della serie, quello attualemente più economico ma non per questo di dubbia qualità. Il Lumia 520 infatti, dopo poche settimane, é già padrone del 9 % delle vendite di dispositivi WP nel mondo e, considerato che non è ancora acquistabile dovunque, si può facilmente immaginare che la quota sia destinata a salire vertiginosamente.

Partendo da questi dati s’intuisce come Nokia sia stata particolarmente intelligente e lungimirante nel produrre un telefono dotato di qualità importanti ad un prezzo decisamente contenuto. Un prodotto come il Lumia 520 infatti risulta sicuramente gradito a tutte quelle persone che desiderano ottenere un’esperienza “smartphone” decente con una spesa minima e risulta sicuramente attraente, grazie anche al suo design semplice, colorato, elegante e compatto, nei paesi in via di sviluppo come l’India, in cui sta incontrando uno straordinario successo di vendite. Infine, nella sua versione “americana” ribattezzata 521, sta contribuendo in maniera fondamentale ad aumentare le vendite di Nokia su suolo statunitense.

Fin qui Windows Phone e, appunto, il suo scudiero Nokia. Ma a che punto sono tutte le altre?

BlackBerry, da poco scavalcato dalle sopra citate, sta mettendo sul mercato proprio in queste settimane il proprio cavallo di battaglia, quel Q10 che incarna, grazie all’eccezionale tastiera qwerty fisica, il DNA dell’azienda fino in fondo al midollo. E’ facile intuire che le vendite saranno sicuramente superiori a quelle che ha conosciuto finora il fratello tutto touch Z10. Nel frattempo BlackBerry si appresta ad attaccare anch’esso la fascia cosiddetta budget con il prossimo Q5, anch’esso dedicato alla specialità della casa, la tastiera fisica appunto.

blackberry-q5

Jolla, l’azienda sorta grazie alla dedizione di ex ingeneri Nokia dedicati allo sviluppo dell’ex MeeGo oggi Sailfish OS, ha da poco presentato il proprio design industriale, il quale riceverà sicuramente delle modifiche e dei miglioramenti prima dell’effettiva commercializzazione, ma che è già in grado di generare interesse grazie ad una campagna di prevendite in stile Kickstarter. Da Jolla, al momento, è lecito aspettarsi niente più che un futuro da nicchia… e un futuro da nicchia, pur essendo questo un peccato, considerate le potenziali qualità che dimostra, potrebbe spettare anche a Ubuntu Touch. Questo infatti, nonostante i veloci progressi che incontra nello sviluppo, non dispone ufficialmente ancora di alcun supporto industriale, sia esso da parte di un produttore di chip, un operatore telefonico o meglio ancora di un produttore di dispositivi veri e propri.

tizen-photo

Purtroppo, forse, per progetti come Sailfish OS e Ubuntu Touch, il gigante per eccellenza della telefonia mondiale attuale – Samsung – ha riposto nello sviluppo, congiunto a Intel e ad un ristretto ma di altissima importanza manipolo di compagnie tecnologiche, del sistema operativo Tizen. Sponsorizzato e supportato pienamente dalla Linux Foundation, questo è la sintesi e la rielaborazione moderna di tre progetti praticamente abbandonati: LiMo, MeeGo e Bada, ex sistema proprietario di Samsung dedicato ai terminali di fascia più economica. Su questo soprattutto puntano numerose analisi di ricerca, anche se le stesse fanno leva specialmente sulle intenzioni e sulla potenza commerciale della stessa Samsung, che dovrebbe presentare entro la fine dell’estate addirittura due dispositivi dedicati. Personalmente, tuttavia, ritengo alquanto improbabile che l’utenza possa in massa desiderare di acquistare dispositivi Samsung non inerenti alla ormai impressionante per numero di vendite linea Galaxy. Se è vero, come credo, che in casa Google siano concentrati a perfezionare le prestazioni di Android su hardware meno avanzati, infatti, sarà difficile a breve termine convincere a cambiare idea anche a chi potrebbe trovarsi di fronte a Galaxy di serie inferiori, dall’Ace all’Y, per esempio. Né sarà facile convincere milioni di sviluppatori a correre in massa a creare apps per un altro ecosistema.

ubuntu-touch-

Chi invece potrebbe realmente giocare il ruolo dell’outsider e convincere piú facilmente gli sviluppatori, data l’elevata semplicità della propria natura interamente basata sulle tecnologia web, è quel Firefox OS voluto da Mozilla e sostenuto già non solo da numerosissimi operatori telefonici di tutto il mondo, ma da colossi del settore hardware e software come Qualcomm, Adobe, e produttori come ZTE, Alcatel, LG, probabilmente Huawei (che peró é anche dietro allo sviluppo di Tizen) e, credo, soprattutto Sony.

Firefox-OS-Xperia-E

La casa giapponese infatti è probabilmente l’unica, secondo il mio modesto parere, ad avere le carte in regola per esaltare le potenzialità di Firefox OS dal punto di vista dell’hardware e del design. Senza contare che si vocifera anche del desiderio di sviluppare un dispositivo high-­end insieme a Mozilla: Sony, infatti, può – sicuramente meglio delle altre di cui sopra – portare telefoni con Firefox OS sugli scaffali che possano risultare più interessanti ed appetibili dal punto di vista estetico di quelli presentati finora da ZTE e Alcatel. Il resto potrebbe farlo la continua crescita di Firefox OS stesso, che pur presentandosi in maniera piuttosto spartana al momento, potrebbe essere a breve decisamente meglio rifinito e ottimizzato: teniamo presente che non ha ancora raggiunto la fase 2 del proprio sviluppo.

Firefox OS condivide molta della propria natura con Tizen, ed in certi versi anche con Ubuntu Touch e Sailfish OS, ma conta molto sul fatto di essere il prodotto di una Fondazione senza fini di lucro e di essere totalmente aperto, nello sviluppo e nella commercializzazione. Mozilla sta procedendo a passi spediti nel perfezionamento di funzionalità e possibilità delle web apps, e probabilmente già per il debutto in paesi selezionati potrebbe offrire un sistema veloce, stabile e con capacità paragonabili a quelle native di OS più affermati. La capacità di Sony, o magari anche di LG, di presentare smartphone accattivanti potrebbe fare il resto e attrarre l’interesse di milioni di persone non solo nei paesi in via di sviluppo ma anche in quelli occidentali, grazie magari al sostegno degli operatori telefonici tramite contratti o sovvenzionamenti su pacchetti con schede prepagate.

Senza dimenticare quindi le qualità e l’ottimo lavoro artigianale che risiede dietro a prodotti come BlackBerry 10, Sailfish OS o Ubuntu Touch, ritengo possibile che saranno Mozilla e Firefox OS a sfidare a breve termine Microsoft, Nokia ed il loro Windows Phone nella lotta per la conquista del terzo posto del podio, con Apple e Google che non potranno che essere contente di tanta bagarre in coda.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 10/06/2013