Lo specchio di un’epoca. Le cartoline illustrate Art Nouveau e Art Déco
La copertina

Affascinante mostra alla Biblioteca della Regione Piemonte

Mercoledì 5 giugno, presso la Biblioteca della Regione Piemonte è stata inaugurata la mostra “Lo specchio di un’epoca. Le cartoline illustrate Art Nouveau e Art Déco”, curata dalla signora Silla Boella, collezionista che è anche autrice del saggio che apre il catalogo tutto illustrato a colori.

 

Dopo la presentazione di Domenico Tomatis, responsabile della Direzione Comunicazione istituzionale dell’Assemblea regionale, ha preso la parola la signora Boella per ricordare di aver iniziato a collezionare cartoline illustrate del periodo Art Nouveau - Art Déco, con una preferenza per i soggetti riguardanti “Donnine” e Bambini”, poi, a seguito del suo amore per il pattinaggio su ghiaccio, da qualche anno si è dedicata alla ricerca delle cartoline con “Pattinatori”.

 

La signora Boella ha poi ricordato che la prima cartolina postale venne emessa il 1° ottobre 1869

dalla Posta austro-ungarica, ma fin dai primi anni ’60 dell’Ottocento, circolavano cartoline postali messe in commercio da privati: negli Stati Uniti, una casa editrice di Philadelphia ne ottenne il brevetto nel 1861.

 

Il 1° luglio 1870, sono introdotte le cartoline postali in Germania, nell’ottobre dello stesso anno lo sono anche in Gran Bretagna e in Svizzera; nel 1871 in Belgio, nei Paesi Bassi, in Danimarca,

in Svezia, in Norvegia e in Canada; nel 1872 in Russia, in Cile, in Francia e in Algeria; nel 1873 negli Stati Uniti, in Spagna, in Serbia, in Romania e, infine, nel 1874 anche in Italia.

 

È curioso ricordare che nel 1878 il congresso Mondiale dell’Unione Postale Universale ha fissato un formato massimo di 90 per 140 mm e che soltanto negli anni ’30 del Novecento si poté adottare il formato 105 per 148 mm. La circolazione internazionale della cartolina postale fu autorizzata nel 1886: fino ad allora, era consentita solo nel territorio nazionale.

Le origini della cartolina postale illustrata appaiono, viceversa, più incerte.

 

Si parla, nel 1870, di un libraio francese, con una serie di cartoline militari, e di un litografo inglese, con la prima cartolina di auguri natalizi. È invece certa la prima cartolina pubblicitaria, disegnata da Gustav Doré per reclamizzare il libro “London: A Pilgrimage” (1872).

 

Tra la fine dell’Ottocento e la Prima Guerra Mondiale si calcola che siano state spedite circa 200 miliardi di cartoline. L’età dell’oro della cartolina illustrata va dal 1898 al 1914, epoca in cui si sperava che non vi sarebbero più state guerre.

Verso il 1898 importanti case editrici, come la casa Ricordi di Milano, pubblicarono cartoline con la collaborazione di artisti famosi.

 

Fin verso il 1906 era obbligatorio riservare all’indirizzo del destinatario un’intera faccia della cartolina e qualcuno cominciò a scrivere sulle illustrazioni: per questo gli illustratori, accanto alle immagini, crearono degli spazi vuoti.

Nelle cartoline Art Nouveau (che in Italia è nota come stile Liberty) è molto frequente la rappresentazione di soggetti femminili: queste “donnine” sono disegnate da artisti italiani famosi, fra i quali si ricordano Aurelio Bertiglia, Marcello Dudovich, Golia (Eugenio Colmo) e molti altri. Alcuni di questi artisti, spesso giovanissimi, hanno anche illustrato libri di fiabe e testi per l’infanzia.  

 

La Prima Guerra Mondiale si è fatta sentire sulle cartoline illustrate - e non solo per il timbro  verificata per censura” posto su molte cartoline dell’epoca - ma anche nella rappresentazione delle donne, raffigurate in abiti “da lavoro”: è famosa la serie delle “Coraggiose” di Umberto Brunelleschi, donne che prendono il posto degli uomini in guerra in lavori all’epoca tipicamente maschili. Anche i bambini, soggetto molto frequente delle cartoline Art Nouveau e Déco, nel periodo bellico, sono riprodotti con vestiti e copricapi militari.

 

La cartolina postale illustrata, ha concluso la signora Boella, è lo specchio degli usi e costumi dei vari Paesi in cui è stata pubblicata, ma è anche il riflesso della morale e dei drammi (come quello della guerra) che hanno caratterizzato un’epoca.

 

La signora ha poi risposto alle molte domande del pubblico, numeroso e affascinato dall’argomento della conferenza, e tra l’altro ha ricordato un curioso episodio che, a suo giudizio, conferma la fama di Torino come “città magica”: racconta di aver trovato in un mercatino dell’usato una cartolina del 1918 dove era rappresentata una bambina e la scritta stampata “giugno”: la bambina della cartolina appariva molto simile alla sua nipotina, nata proprio a giugno.

 

Ancor più curioso il fatto che, alcuni anni dopo sempre in un mercatino, la signora ha trovato una seconda cartolina della stesa serie con la scritta “febbraio”: anche in questo caso, la cartolina rappresentava una bambina identica ad una seconda nipotina nata in febbraio!

 

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Articolo pubblicato il 08/06/2013