Processo a Lee Harvey Oswald a Palazzo di Giustizia sabato 25 maggio
La locandina dell'evento

Il processo che non si è mai fatto presentato dall'Avvocato Mauro Anetrini

L'organizzazione dell'evento del 25 maggio p.v. - al quale, voglio
precisare, sono tutti invitati - è un'ottima occasione per spendere
qualche parola sulla Giustizia, usando termini semplici, chiari e, qual
che più conta, comprensibili a tutti.

L'occasione è propizia perchè, grazie ad alcuni processi in corso,
sembra che gli italiani si siano improvvisamente trasformati da
allenatori della squadra nazionale di calcio in Giudici, Pubblici
Ministeri o Avvocati.

Insomma: come per il calcio, c'è confusione anche per le cose di
Giustizia.

Noi della Camera Penale di Torino, riprendendo il filo di un discorso
iniziato più di dieci anni fa, torniamo a parlare di Giustizia anche a
coloro che non sono versati nella materia.

Lo facciamo con una simulazione, che sconta i limiti congeniti di una
rappresentazione contratta, ma nell'intento di trasmettere un messaggio
chiaro a tutti, facilmente comprensibile, convinti come siamo che la
conoscenza aiuta a superare i pregiudizi.

Processeremo Lee Harvey Oswald - e lo faremo con personaggi di grande
qualificazione professionale - non già per scimmiottare un giudizio che
non si è mai tenuto, ma per consentire a tutti di cogliere la
differenza tra ipotesi, indizi e prove. E pregiudizi.

Lo faremo con serenità, ma con estrema serietà, per rendere un sia
pur piccolo servizio ad una causa che ci sta molto a cuore, ma che, a
ben vedere, dovrebbe stare a cuore a tutti i cittadini della
Repubblica.

Dimenticavo: grazie a Vincenzo Reda, il regista dell'evento.

                                                                                  Mauro Anetrini


Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 22/05/2013