Salone 2013: Gaetano Quagliariello presenta “De Gaulle”

Il ministro delle riforme istuzionali presenta il suo libro: dal presidente francese all’Italia attuale

La fiera torinese del libro ha visto la comparsa (molto breve) del neoministro Gaetano Quagliariello, il quale ha avuto la possibilità di presentare il suo nuovo libro.

Il soggetto da cui parte è l’ex presidente francese Charles De Gaulle, il quale viene paragonato, per personalità e capacità di essere guida nei momenti difficili, all’ex Premier italiano Silvio Berlusconi. Quagliariello nutre una immensa stima per entrambe le figure politiche, per il loro carisma e per le loro competenze.

Al grande generale francese riconosce l’abilità e la capacità con la quale ha salvato la Francia in due occasioni: durante la seconda guerra mondiale e durante la crisi economica degli anni ’50. Il ministro si sofferma inizialmente sulla prima occasione, spiegando:

“De Gaulle ha avuto il coraggio di credere nel cambiamento delle sorti della seconda guerra mondiale.

Oggi, in Italia, bisognerebbe avere lo stesso coraggio e credere nel cambiamento”.

Il riferimento è alla necessità di modifiche istituzionali che vorrebbe andare ad apportare. Proprio legato a questo c’è il tema fondamentale del libro, ossia la capacità che hanno avuto De Gaulle e il governo francese di riuscire a operare riforme istituzionali in grado di portare la Francia al di fuori della crisi di metà secolo scorso.

Questo è il punto su cui, il ministro, ragiona e spiega maggiormente:

“La Francia stava attraversando una crisi non solo civile ma anche economica. Ebbero la capacità di

capire che, riformando le istituzioni, si sarebbe fatta ripartire l’economia”.

Vuole così spiegare come, le riforme che condussero la Francia dalla quarta alla quinta repubblica, abbiano fatto si che l’economia francese riuscisse a ripartire. Le riforme istituzionali francesi lo colpiscono per un dato significativo: sono state effettuate in soli quattro mesi.

Ecco che ci si collega a un discorso di stretta attualità, ossia la necessità italiana di riuscire a compiere cambiamenti importanti in breve tempo. Su questo punto specifica:

“La capacità francese è stata quella di non soffermarsi su cavilli costituzionali. Il nostro compito è fare

le riforme, anche non nel modo migliore che esista. Il perfezionismo costituzionale non è essenziale”.

Prendendo spunto dal modello francese, il ministro invoca le riforme che, essendo necessarie in tempi brevi, non debbano essere legate a vincoli perfezionistici.

Chiudendo il discorso, Quagliariello, si sofferma su coloro che saranno chiamati a questo compito:

“Voglio creare una rosa di non più di 25 persone. Esponenti di tutti le forze politiche,

maggioranza. A costoro bisognerà aggiungere i cosiddetti “pratici del diritto”, coloro che percepiscono

meglio i problemi istituzionali”.

Quagliariello ha presentato un libro che parte dal passato per suggerire possibili mosse future.

 

                                                                                                                                      Luca Colli

 

 

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Articolo pubblicato il 18/05/2013