Megaupload all'attacco dei politici corrotti

Con un lungo documento Kim Dotcom si scaglia contro l'amministrazione Obama, accusandola di essere completamente al soldo delle grandi aziende

Fonte: Zeusnews.it

«Il messaggio è chiaro. La Casa Bianca è in vendita. Un numero sempre maggiore di nostri diritti vengono erosi dagli interessi delle grandi aziende e dei loro azionisti miliardari».

A parlare così è Kim Dotcom o, meglio, i suoi avvocati - Ira Rothken e Robert Amsterdam - nel white paper The United States vs You (Gli Stati Uniti contro Te), da poco pubblicato.

Si tratta di un relativamente lungo (38 pagine) atto d'accusa nel quale si descrive l'amministrazione Obama come completamente al soldo delle grandi aziede.

Il documento prende ovviamente le mosse dalla caduta di Megaupload e dal fatto che - a detta dei due avvocati - le basi legali che hanno portato alla chiusura del sito sono a dir poco deboli.

Sono gli interessi delle aziende - afferma Dotcom - non solo a guidare le scelte politiche, ma anche a minacciare i diritti dei singoli: «La Silicon Valley (Valle del Silicio) è diventata la Surveillance Valley (Valle della Sorveglianza). I ragazzini con la tastiera sono i nuovi terroristi. Adesso il diritto d'autore è materia di sicurezza nazionale. Tutto ciò è completamente contrario all'America. Leggete il white paper e svegliatevi».

Tra i punti sollevati nel documento, c'è il fatto che i dirigenti di Megaupload sono stati considerati colpevoli per le violazioni al copyright commesse dagli utenti ma, secondo la legge americana, ciò non sarebbe un crimine.

Tutto ciò significa - scrivono Rothken e Amsterdam - che tutto il caso montato contro Megaupload in realtà «non ha alcuna base».

Questa argomentazione - come altre, quali i vasti poteri attribuiti alle major, messe in condizioni di rimuovere file senza supervisione - non è esattamente una novità, mentre lo è l'attacco contro il governo USA.

Secondo i legali, la Casa Bianca «pare chiudere gli occhi di fronte alle violazioni al diritto a un giusto processo e alle teorie legali senza base alcuna a patto che le sue raccolte di fondi continuino indisturbate».

«Megaupload e Kim Dotcom sono i bersagli odierni, ma il mirino può posarsi su chiunque osi sfidare o dar fastidio ad alcuni interessi speciali che hanno il vero potere a Washington, e l'attuale amministrazione - con il suo noto appetito insaziabile per i contributi alle campagne - sembra fin troppo contenta di dare una mano».

 

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Articolo pubblicato il 17/05/2013