Orrore a Torino: il parcheggio della droga
Siringhe !?!?!?

Dallo spaccio al consumo: ecco nascere il “tossic parking” torinese

Il parcheggio apcoa “Palazzo”, situato nei pressi del mercato da cui prende il nome, è lo scenario di un vero è proprio mondo della droga. Tale struttura, costituita da diversi piani, vede nei livelli sotterranei il luogo perfetto per traffico e consumo di sostanze stupefacenti.

I cittadini torinesi si sono già trovati a fare i conti con quello che è stato soprannominato “tossic park”. Dal parco lungo la Stura si è passati al parcheggio di corso XI Febbraio. Quello che dal di fuori sembra un comunissimo parcheggio, nasconde invece un vero e proprio orrore al suo interno.

Appena si entra nel parcheggio, viene subito agli occhi la scarsa cura e manutenzione cui è lasciato l’edificio. Ma questo è niente rispetto a quello che si vede scendendo ai due livelli sotterranei.

Prendendo le scale, bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi. Un po’ per la scarsissima illuminazione e un po’ per quello che si trova per terra.

Scendendo i primi scalini si possono scorgere in un angolo: una siringa usata, dei fazzoletti sporchi di sangue e immondizia di vario tipo.(foto)

 Al primo livello sotterraneo non si vedono già più macchine, quel livello è “riservato” ad altre attività. Ecco che, al posto che dovrebbe essere per automobili, si vede un mucchio di rifiuti: una serie di siringhe usate, carta sporca di sangue, fialette rotte, pacchi di plastica che contenevano le siringhe. (foto)

 Proseguendo per il piano si vedono altre carte sporche, moltissimi vetri rotti delle fialette (che facilmente si possono pestare per la grande quantità presente), custodie di siringhe sparse un po’ ovunque e macchie di sangue fresco. L’aria è molto pesante, a causa di materiale fecale sparso per il parcheggio. Qui e la, si vedono stracci sporchi, e resti di vestiti.

Scendendo le scale per arrivare al secondo livello sotterraneo, si trovano altri vetrini rotti, fazzoletti sporchi e delle cinture (probabilmente utilizzate come laccio emostatico). Sotto la situazione cambia poco: ancora nessuna macchina, e tanta sporcizia. Come per il primo livello, non vi è la presenza di nessun veicolo. Anche questo piano, quindi, sembra essere utilizzato per un solo scopo: consumare. Quello che salta subito agli occhi è una grossissima macchia di sangue fresco sul pavimento. (foto)

 Poco distante si scorgeva una grande quantità d’acqua sull’asfalto e il tubo dell’idrante abbondonato a terra, ancora gocciolante (probabilmente era stato lavato il pavimento poco tempo prima). Lo stesso odore sentito nel piano superiore, si avvertiva (forse addirittura maggiormente) anche in su questo. Avanzando fra i posti auto, si scorgono vetrini rotti, altre macchie di sangue, rifiuti organici sparsi in giro.

Quasi alla fine, accostato in un angolo, vi è un altro mucchio di siringhe, fazzoletti sporchi di sangue, sigarette e immondizia varia. (foto)

 Risalendo al livello terra il parcheggio riprende vita, sembrando quasi un altro rispetto a quello visto nei livelli sotterranei.

Tutto questo schifo non è l’unico disagio del parcheggio. Come è facile intuire, dove c’è chi consuma droga, c’è anche chi la vende. Il parcheggio e la zona adiacente (corso XI febbraio e corso Giulio Cesare) vedono la presenza di un folto numero di spacciatori. Il signor Alessandro (residente della zona) ci dice:” Intorno al parcheggio si possono contare numerosissimi spacciatori. Oltretutto le macchine nel parcheggio vengono aperte di continuo, da parte di coloro che cercano soldi per acquistare le sostanze, o da parte degli stessi spacciatori”.

Al problema droga si aggiungono una serie di atti criminali a essa legati. Questi vanno dal forzare le serrature delle automobili parcheggiate, fino al furto diretto a coloro che parcheggiano o, anche solo, passano per i dintorni. Ecco che moltissime persone entrano ed escono a piedi dal parcheggio. Alcuni girano fra i veicoli, senza una chiara meta. Alcuni vanno dritti verso i piani sotterranei. Perché, dato che non vi sono macchine parcheggiate? La risposta è chiaramente intuibile.

 Un vero è proprio dramma è quello che devono patire i dipendenti del parcheggio. Si trovano in continua difficoltà a dover gestire il problema. Un dipendente, che per motivi di lavoro preferisce rimanere anonimo, racconta: “Fare il nostro lavoro è diventato impossibile. Tutte le volte che proviamo a intervenire, veniamo minacciati, spesso con delle siringhe. Cerchiamo di limitare i disagi, ma non essendo pubblici ufficiali, e trovandoci costantemente in inferiorità numerica, non possiamo agire come vorremmo.”

Inoltre, l’impiegato testimonia la presenza di numerose persone che tutti i giorni denunciano furti all’interno delle loro vetture.

Molto significativo è lo sfogo finale: ”Rischiamo la nostra salute di continuo. Abbiamo segnalato più volte questo problema. Nessuno interviene. Siamo soli!”.

Coloro che devono lavorare e stare a contatto quotidianamente con questo problema, pagano a caro prezzo lo scarso controllo e il degrado cui è lasciata la struttura. C’è bisogno di un intervento serio ed efficace da parte delle autorità competenti. La situazione attuale non è accettabile. Cittadini e impiegati necessitano che il problema venga risolto al più presto.

Almeno questo.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 13/05/2013