Fabulinus incontra la serenità ed il coraggio di Luca Nardi
Luca Nardi con lo Staff di Fabulinus

Serata particolare quella di venerdì 10 maggio presso il Centro di Incontro di corso Belgio

Venerdì 10 maggio "Fabulinus", l'Associazione che lotta contro la pedofilia, ha riservato al pubblico, numeroso come ad ogni appuntamento, una serata particolare con la partecipazione di Luca Nardi, laureato in scenze motorie ed insegnante, vittima negli anni dell'adolescenza di violenza perpetrata da un amico di famiglia, uno di quei casi che troppo spesso vengono taciuti o ridotti della loro effettiva gravità.

Un atto di coraggio, senza dubbio, che fa onore al giovane istruttore il quale ha rivolto all'uditorio un messaggio di grande serenità e responsabilità senza mai usare riferimenti devastanti rivolti al suo carnefice per evitare, come ha sottolineato, di diventare lui stesso carnefice del suo violentatore.

Ma quello che ci ha colpito è lo sguardo assolutamente limpido e colmo d'amore verso il prossimo, quello stesso sentimento che un turpe individuo, come noi lo definiamo, ha tentato invano di sottrargli approfittando di una situazione di privilegio il che non è altro che un atto di vigliaccheria.

Una storia, quella di Luca, che ricorre troppe volte e che troppo sovente viene taciuta per paura di complicanze familiari o di ritorno da quella società bacchettona pronta a mortificare chi colpe non ha ed è vittima, spesso, degli stessi che ostentano fede e osservanza dei principi fondamentali della vita.

L'esordio del suo intervento ha vissuto un attimo di grande emozione con i presenti a salutarsi in nome dell'amicizia e dell'amore, quello vero. Luca ha poi raccontato la sua terribile esperienza che ha turbato gli anni della sua adolescenza ed ha prodotto un solco profondo di dolore e di amarezza fino al giorno in cui ha trovato la forza ed il coraggio per svelare ai suoi cari il terribile segreto.

Un atto di grande responsabilità verso se stesso prima ancora che verso gli altri e che gli è costato un affetto molto vicino ma ha nel contempo ottenuto un riscontro positivo in chi, come lui, ha vissuto analoghe situazioni.

Luca ha raccolto la sua terribile esperienza in un libro/quaderno che non è altro che il diario della sua vita, della sua amarezza vinta con la determinazione che non conosce nè odio nè desiderio di violenta rivincita:

"Ci ha pensato il destino - ha detto Luca -; oggi quella persona sta subendo il male che non perdona e penso che sia il giusto castigo per quello che ha fatto a me e chissà, forse, a quanti altri bambini".

La serata è poi proseguita con il dibattito con i presenti da cui sono emerse osservazioni e considerazioni assai costruttive per dare seguito ad un progetto che vuole coinvolgere la maggior parte delle persone al fine di ostacolare e combattere con tutte le forze questa piaga sociale che non può e non deve essere sottovalutata.

Ma per poter giungere a risutati determinanti, abbiamo aggiunto noi, è indispensabile che la scuola, intesa come istituzione, introduca come materia di insegnamento la vita sessuale fin dai primi anni di apprendimento creando nei bambini una sorta di protezione che li aiuterebbe sicuramente a respingere particolari attenzioni spesso messe in atto dagli stessi genitori.

La serata si è chiusa con il saluto di Tony Di Sano, Presidente di "Fabulinus", e le impressioni che abbiamo raccolto da Luca Nardi:

"Ho trovato la maniera di associare l'insegnamento della materia a quello dei valori etici che siano in grado di migliorare la qualità della vita dei bambini anche a livello di prevenzione per quanto riguarda gli abusi e la pedofilia, ma in modo pacato in maniera che i bambini non si spaventino ma entrino piano piano in possesso degli strumenti per fermare queste terribili situazioni. E tutto nella speranza di un cambiamento culturale portato da una conoscenza generale diffusa".

Abbiamo infine chiesto a Luca quale reazione avesse prodotto nei genitori e se ci fosse stato il timore di una reazione violenta verso quella persona che frequentava abitualmente la casa:

"E' proprio per questo timore che non ne avevo a quel tempo parlato con loro, ma crescendo ho trovato la tranquillità e la loro saggezza nell'affrontare ciò che era accaduto. L'ho fatto anche perchè, prima di sposarmi, volevo togliermi questo enorme peso ed il travaglio interno che mi torturava".

Oggi Luca Nardi è felicemente sposato ed ha una bimba che si chiama Mariluce, un nome in cui vogliamo identificare una sorta di rinascita e di riconquista del bene assoluto, quello di cui ogni bimbo ed ogni bimbo diventato adulto hanno pienamente diritto.    

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Articolo pubblicato il 11/05/2013