Messaggio di Monsignor Cesare Nosiglia alla fiaccolata per il lavoro
Piazza Castello

Questa sera, venerdì 10 maggio, sarà letto in piazza Castello alle ore 20,30

«Come ho avuto modo di esprimere in questi giorni in diversi contesti
organizzati in occasione della Festa dei Lavoratori del 1 maggio,
plaudo all’iniziativa che si sta svolgendo questa sera. Desidero
manifestare a ciascuno dei presenti in piazza, alle organizzazioni
sindacali e imprenditoriali, alle associazioni di categoria e alle
istituzioni presenti tutta la mia solidarietà in questo momento in cui
si sente il bisogno di concentrare tutte le energie civili del nostro
territorio sul tema “lavoro”. Ed è proprio su questo impegno comune,
di cui ribadisco ancora l’assoluta necessità, richiamo anche alla
responsabilità di promuovere, nelle sedi opportune, interventi
concreti perché il lavoro sia considerato centrale nelle scelte
politiche che si stanno operando a livello nazionale e locale.

Le richieste presentate in questa occasione sono molto precise e
opportune, richiedono una risposta che nasca da un impegno rinnovato
da parte delle parti sociali all’interno di un orizzonte etico che ha
la persona umana al centro delle scelte politiche e non gli interessi
di parte. Ho potuto esprimere nel mio messaggio diffuso in occasione
della Veglia di preghiera celebrata in occasione della Festa dei
Lavoratori e ora desidero ribadirlo con forza: “La disoccupazione,
quella giovanile in particolare, è una piaga sociale che purtroppo è
connessa in  questo momento con le difficoltà di tante piccole e medie
aziende che chiudono con gravissime conseguenze  per gli imprenditori
e i lavoratori. Il diritto al lavoro porta con sé quello di condizioni
dignitose ed umane del lavoro stesso, rispettoso di altri importanti
diritti quali la possibilità di formare una famiglia e la possibilità
di godere di un tempo dedicato al riposo. Oggi assistiamo a un fatto
molto grave che è il silenzio che avvolge la condizione concreta della
vita di tante famiglie, imprenditori e lavoratori  che subiscono le
conseguenze della crisi senza trovare chi si fa carico di sostenerli e
di ascoltarli attraverso una preziosa azione di accompagnamento. Per
non parlare di tanti giovani che dopo aver cercato e non trovato uno
sbocco nel mondo del lavoro non lo cercano nemmeno più. Profondamente
legata al lavoro è la famiglia che tanto risente, nella sua formazione
e nel suo cammino, di questa dimensione che non deve mancare. Il
lavoro per la famiglia, come per la persona, non è solo fonte di
reddito, ma di identità e di futuro, al quale i giovani in particolare
continuano a guardare con grande preoccupazione. Su questi temi si
concentrerà la Settimana Sociale dei Cattolici italiani che vivremo a
Torino nel prossimo mese di settembre: un’ulteriore occasione di
scambio e di stimolo della Chiesa alla società civile perché il lavoro
sia considerato non solo quando manca, ma nel sul suo senso profondo
per coloro che lo creano e per coloro che vi partecipano nei modi più
diversi”.

Le fiaccole accese di questa sera siano un segno tangibile di speranza
che deve essere riposta sempre nella buona volontà degli uomini e
nell’aiuto di Dio che chiedo nella mia preghiera per i lavoratori di
tutte le categorie professionali, per coloro che soffrono per la
mancanza di lavoro, per gli imprenditori che temono per il destino
della loro impresa e anche per coloro che, nei diversi ambiti
istituzionali, sono chiamati a prendere decisioni coraggiose in un
ambito fondamentale quale è il lavoro.

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Articolo pubblicato il 10/05/2013