Concluso il viaggio studio nei luoghi della memoria in Emilia
Il Campo di Fossoli in una foto d'epoca

Domenica sera è rientrato dal viaggio studio il secondo gruppo di vincitori dell’annuale concorso di storia contemporanea

Si è concluso domenica sera il viaggio studio del secondo gruppo di vincitori dell’annuale concorso di storia contemporanea bandito dall’Assemblea legislativa attraverso il Comitato regionale Resistenza e Costituzione in collaborazione con le Province piemontesi e la Direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale.

 

Le tappe principali del tour sono state a Gattatico il Museo Cervi, il Museo monumento del Deportato di Carpi e l’ex Campo di concentramento di Fossoli. Dopo la visita a Gattatico, si è tenuta la riunione di tutti i partecipanti al viaggio-studio durante la quale i ragazzi hanno illustrano i lavori premiati.

 

È apparso chiaro come via via ogni anno diventano più importanti i contenuti multimediali: quest’anno, per la prima volta, i ragazzi hanno preparato un progetto che comprendeva immagini tridimensionali. Sono state pensate anche diverse soluzioni per attività didattiche e per migliorare la fruibilità dell’istituzione da valorizzare (il Campo di Fossoli). Importante anche l’attenzione per il contenimento dei costi a dimostrazione della maturità degli studenti.

 

La serata è stata condotta da Donatella Sasso, dell’Istituto Salvemini, che ha partecipato alle varie fasi del progetto, oltre a Maria Peri, che ha lavorato per anni con diversi enti del territorio in quanto esperta della storia della deportazione.

 

Non sono mancati anche i toccanti interventi dei due testimoni dell’epoca – gli ultranovantenni Franco Berlanda e Bruno Segre – che hanno rievocato gli anni della guerra e del fascismo con racconti di prima mano ricchi di particolari anche inediti, che hanno anche commosso gli studenti.

 

La visita al Museo Cervi ha evidenziato una varietà di strumenti utilizzati a scopo divulgativo tra i quali una installazione ideata da Paco Lanciano – la Quadrisfera - che immerge il visitatore in un documentario attraverso giochi di schermi.

 

Al campo di Fossoli e al Museo di Carpi diversi ricercatori, spesso volontari, hanno offerto agli studenti e i loro insegnanti approfondite spiegazioni su i vari aspetti della deportazione e della evoluzione dei luoghi, in particolare del Campo di Fossoli, utilizzato per scopi abitativi fino ai primi anni ‘70.

 

 Le istallazioni del museo di Carpi e gli oggetti in mostra, insieme ai contributi di artisti di assoluto livello mondiale, hanno reso la visita delle numerose sale molto coinvolgente.

 

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Articolo pubblicato il 07/05/2013