Dire ciò che si pensa

Ieri si è celebrata la giornata sulla Libertà di Stampa, soprattutto per quei paesi in cui non c'è

 

Nella società dell'informazione dove la libertà di potersi esprimere senza condizionamenti sulla rete, stride sentire ancora parlare di intolleranza verso chi esprime le proprie opinioni attraverso i mass media, eppure questo è ciò che spesso accade.

Un dato su cui riflettere è quello secondo cui un internauta su quattro non ha la possibilità di poter accedere liberamente alla rete, e ciò significa che in diversi paesi del mondo vi è un controllo di regime sui siti verso i quali i cittadini possono andare e su cosa possono scrivere.

Essere oggi giornalisti, bravi giornalisti, è sempre più difficile in un mondo in cui è sempre più necessario essere veloci nel reperire, pubblicare e commentare la notizia quando il web denso di informazioni date in tempo reale impone velocità e concorrenza di migliaia di testate e blog (come il nostro giornale).

Dare informazione in tempo reale e in modo gratuito è ormai un imperativo sul web e, ciò nonostante, molti giornalisti continuano a rischiare nell'andarsi a cercare le notizie più difficili nel luoghi più rischiosi del pianeta.

A ciò si aggiunge, appunto, l'impossibilità per alcuni di loro e per molti cittadini di alcuni paesi, di poter dare e ricevere informazioni in modo adeguato a 360 gradi, in un mondo, invece, in cui il diritto all'informazione appare essere quasi un bene primario, un diritto fondamentale.

Per noi che scriviamo su questo giornale in un paese libero tutto sembra facile, ma per quei giornalisti picchiati, intimoriti e minacciati in qualche angolo del pianeta in cui non tutto si può dire le cose vanno diversamente ed è a loro che va il nostro pensiero.

 

 

 

Marco Pinzuti

 

 

 

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Articolo pubblicato il 04/05/2013