PROSPETTIVE DI NASCITA DI UN UOMO NUOVO E DI UNA VITA NUOVA

Mercoledi 8 maggio -- ore 21 -- presso le sale dell’Educatorio della Provvidenza in Corso Trento 13 a Torino

Questo è il titolo e l’argomento dell’incontro che è stato organizzato dal Lectorium Rosicrucianum Mercoledi 8 maggio, alle 21 nelle sale dell’Educatorio della Provvidenza in Corso Trento 13 a Torino e che può forse suonare come altisonante e pretestuoso.

Ma i venti del cambiamento a volte sembrano volerci scuotere nelle nostre convinzioni più radicate. Quanto è nuovo spesso ci spaventa perché non ci è possibile collocarlo, delimitarlo nella miriade delle nostre convinzioni consolidate e nella sicurezza delle nostre abitudini. Per tale motivo ci è parso indispensabile incontrare i relatori di questa serata per cercare di inquadrare meglio quanto sarà proposto. Questa che segue è, in sintesi, il nucleo centrale dell’intervista che ci è stata concessa.

«Quando le numerose responsabilità di ogni giorno ci concedono un poco di respiro, cerchiamo di riempire questi spazi con qualcosa a cui vogliamo sempre attribuire un significato. Ciò accade a volte in modo strutturato, con altri impegni nella famiglia o nei vari aspetti della socialità. Oppure quando, ad esempio, desideriamo semplicemente evadere dal quotidiano impegnandoci in qualcosa che, in qualche modo, sembra completare il senso del nostro esistere. Il vuoto, l’assenza di attività, è percepita come non utile, come tempo sprecato, al quale ci si abbandona – o siamo convinti che ciò accada veramente - solo per la necessità fisiologica del sonno quotidiano. La nostra cultura - e noi stessi - sembra essere impegnata a colmare ogni istante. È strano, è curioso, ma a volte può accadere, nella scuola di esperienze della vita, che in noi improvvisamente - e questo ci lascia spesso sgomenti poiché non ne conosciamo l’origine – si manifestino dei pensieri apparentemente bislacchi. Che senso ha l’esistere? Il modello attuale di vita ha forse uno scopo, un fine che va “oltre”? E se scoprissimo che è possibile ri-conoscere di essere i portatori dell’immagine di “qualcosa” che ha in sé un fine diverso e veramente nuovo?»

Queste saranno le suggestioni che ci accompagneranno nella serata. L’abitudine ai nostri modelli è, forse, ancora irremovibile e non è stata ancora scalfita dalle nostre esperienze esistenziali. Tuttavia, possiamo scoprire di essere già in grado di accettare l’ipotesi di un nuovo pensiero, qualcosa che va veramente “oltre”. Noi ne siamo convinti: sicuramente non verrà proposto di aprirsi a facili ricette già confezionate, ma alla possibilità concreta di una riflessione interiore poiché, i relatori ne sono certi: «Là dove sorge l’essenza della Domanda, là esiste anche l’essenza della Risposta»

Giorgio Paderno

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Articolo pubblicato il 03/05/2013