Dolceamaro Capitolo Terzo

Nuovo incontro con Peppe il Matto e Gianni Rinco

Vedi Gianni:  La cosa più bella che la famiglia ha, sono i figli, per una mamma allattare un bimbo tenerlo sulle ginocchia farle le coccole è una immensa felicità. Tutte le sue attenzioni sono rivolte a lui,questo vale anche per il papà. Si potrebbe dire che i genitori vivono solo per i figli.

Da quando i bimbi nascono, i genitori li guardano con occhi sbarrati, perché finalmente hanno degli eredi a cui trasmettere tutto il loro affetto, ed anche le cose materiali che riescono a possedere nel’arco della vita

Come un faro che nella notte illumina con un fascio di luce un punto focale, e tutto il resto è buio, così i genitori puntano il faro sui propri figli che per loro sono tutto, li vogliono più belli più intelligenti e che abbiano più cose rispetto agli altri bambini, per loro sono disposti a fare grandi sacrifici. Pensano già a quando saranno grandi,a quando si sposeranno ed avranno dei bambini, si vedono già nonni  con i nipotini sulle  ginocchia, e fanno per loro grandi progetti.

Gianni:   Hai descritto veramente un bel quadretto di gente felici, non vedo cosa più bella.

Vedi Gianni:   I figli in un batter d’occhio possono distruggere il bel quadretto,e non solo,  proprio perché sono tanto amati, i genitori non reggono al fatto di poterli perdere. I bimbi crescono diventano grandicelli alla sera escono e i genitori non dormono, pensano cosa fanno dove vanno, consci dei pericoli della vita notturna, finchè non rientrano vivono in uno stato di inquietitudine e di ansia nel cuore.

Ma la legge della natura e dura, tutto ciò che nasce muore, e non si sa quando questo avviene, non c’è una età per morire si può morire a qualsiasi età. E poi nel’era moderna i pericoli rispetto ai secoli scorsi si sono moltiplicati, pensa alla droga, agli incidenti stradali, e a molti altri fattori che sono in agguato.

Per un genitore la perdita di un figlio è sconvolgente, si può impazzire di dolore, il dolore può distruggere la famiglia anche quando ci sono altri figli, ed è un dolore che non si affievolisce con il passare degli anni,un dolore così grande che il mondo intero non riesce a contenere.

Vedi Gianni:  Se guardi i telegiornali specialmente il sabato sera, vedi tante famiglie distrutte, e nessuno può alleviare il dolore di questi sfortunati genitori,un dolore che a volte porta al suicidio. Non so se la gioia che hanno avuto quando erano bambini, può compensare tanta apprensione, e tanto possibile dolore.

E poi i figli non sono più il bastone della vecchiaia, i genitori li fanno studiare, vogliono che diventano degli ingegneri, dei medici, dei ricercatori e così via, per cui molte volte lavorano a migliaia di chilometri e i genitori ormai vecchi rimangono da soli, vedendoli se tutto va bene una volta all’anno, tutto questo e molto triste. E poi ancora i figli di oggi, quando si sposano, presi come sono dalle necessità della vita non hanno il tempo ne la voglia di accudire i genitori vecchi,per cui se le condizioni economiche lo permettono, al massimo le mettono una badante, oppure li mettono in istituto,e vanno a trovarli al massimo una volta ogni tanto come vedi non sono più il bastone della vecchiaia.

Egoisticamente parlando non so se avere dei figli al giorno d’oggi sia ancora un buon investimento.

Caro Beppe------ penso ché nessuno c’i  può fare niente- Oppure tu hai una tua ricetta anche per questo argomento.

Si caro Gianni ------di ricette n’e avrei due.

Una per il lato affettivo, e una per il lato “economico sociale” Quella per lato affettivo è poco comprensibile per la gente comune, Quindi non sarebbe accettata,ma voglio farti un accenno. Se tu non sai chi è tua, madre e non sai chi sono i tuoi figli o i tuoi nipoti, non puoi focalizzare su di loro il tuo affetto: Perciò ogni persona anziana che vedi pensi che potrebbe essere tua madre o tuo padre, e perciò versi su di loro il tuo affetto,e quando vedi dei bimbi giocare o bisticciare, pensi che potrebbero essere i tuoi figli e ti comporti come se tu fossi sua madre o suo padre o suo nonno.  E’ importante non focalizzare gli affetti su una sola persona, ma estenderli alla società nel suo complesso ( concetto da rimandare ai posteri)

Quella per il lato “economico sociale” è più comprensibile e quindi possiamo trattarla più in fondo.

Vedi Gianni----- Il male sociale non è la famiglia ma è L’EREDITA’. In una società evoluta, non ci dovrebbero essere incertezze per il futuro, poiché lo STATO dovrebbe provvedere a tutte le necessità delle persone garantendo loro una tranquilla vecchiaia.

Ma per fare questo lo STATO deve avere le risorse finanziarie, Ma come fa lo STATO ad avere le necessarie risorse finanziarie se queste risorse vengono trasmesse in EREDITA’ dai privati( di fatto il 10% delle famiglie Italiane detiene il 90% della ricchezza del paese ) Se questo 90% o 80% di ricchezza fosse in mano allo STATO di certo lo STATO avrebbe le risorse necessarie per il mantenimento dello STATO SOCIALE che potrebbe così garantire   1° Uno stipendio 80% degli stipendi medi per i disoccupati   2° Uno stipendio 60% per gli studenti delle scuole superiori   3° Una pensione sociale pari 80% degli stipendi medi ( non una pensione da fame come è adesso) in questo modo il cittadino si sentirebbe protetto,e non cercherebbe di accumulare ricchezze per via di un futuro incerto,ma avendo la certezza dello STATO SOCIALE.

                                                          L’EREDITA’ E’ IL MALE  SOCIALE

Vedi Gianni= la società è come una grande famiglia. Lo stato è il grande PADRE ,che deve provvedere ai bisogni di tutti i suoi figli,lasciando loro la facoltà e il DOVERE di provvedere a se stessi, attraverso il lavoro e la libera iniziativa, per cui ogni cittadino onesto può iniziare la sua corsa verso un maggiore benessere, e a volte verso l’arricchimento. E doveroso pertanto, che ogni figlio che raggiunge un maggiore benessere,versi alla famiglia, e cioè allo STATO una aliquota del suo benessere, (PAGARE LE TASSE) affinchè possa provvedere al mantenimento dello stesso (STATO) e anche al mantenimento dei suoi figli meno fortunati o  meno intelligenti. Ti ho spiegato tutto questo, per farti capire come secondo mè dovrebbe funzionare uno stato democratico moderno ed EQUO.

 

 

 

                                             MA A CHI SERVONO I FIGLI ?

 

I FIGLI servono alla società, e cioè allo STATO, per cui sarebbe giusto che sia lo STATO a prendersi   l’onere di, allevarli istruirli e di educarli, ma spiegare  tutto questo è molto complicato e  difficilmente potrebbe essere compreso ed accettato dal’attuale contesto sociale (ai posteri l’ardua sentenza).

Vedi Gianni------L’uomo (ambedue i sessi) è principalmente ed essenzialmente EGOISTA, e scritto a caratteri cubitali nel nostro D.N.A. noi non riusciamo a dare nulla senza ricevere qualcosa in più in cambio. Ti faccio un esempio, anche quando fai l’elemosina, in quello stesso istante ricevi qualche cosa in più in cambio di ciò che hai dato. Per cui sulla bilancia del dare e avere, quando il dare è in più del’avere va in negativo,perciò in conflitto con l’egoismo, per cui  inconsciamente non rieiesci a fare quella azione (ma questo e un capitolo assè che ti spiegherò unaltra volta)

Caro Gianni------ Ti ho detto tutto questo per farti capire ché: quando le persone (in special modo le donne) Vengono a recepire bene, il fatto che i figli sulla bilancia del dare e avere, sono nettamente in negativo, non vorranno più avere figli. (anche questo è un capitolo assé che ti spiegherò unltra volta)Di fatto nei Paesi più progrediti le donne hanno meno figli rispetto ai Paesi più arretrati. Noi abbiamo due tipi di D:N:A: uno principale che non si cancella mai, e uno secondario che sono le abitudini anche esse ereditarie nel D:N:A: secondario,che si cancellano con lo scemare delle stesse abitudini. Questo D:N:A: secondario non è ancora stato scoperto dai nostri scienziati (certo che la presunzione non mi manca, è scritta nel mio D:N:A.)

 Lasciamo per adesso la famiglia come è composta, con Padre. Madre. Figli e lor parenti. Lasciando loro sia il DOLCE che L’AMARO. Ma strappiamo dalle radici il male sociale, che è L’EREDITA’ TOTALE lasciando agli eredi una EREDITA’ PARZIALE. (Per esempio) fino a centomila euro e una casa per ogni figlio, che da QUESTA BASE parte per un maggiore arricchimento. Non sarebbe tutto più giusto ed equilibrato ??? si parla tanto di DEMOCRAZIA ma non si danno ai giovani le stesse possibilità di partenza

SI caro Beppe------ Ma spiegami, se per ipotesi io possiedo una azienda prospera e in attivo con 1000 o 10.000 dipendenti e muoio. In questo caso come la mettiamo? Visto che non possiamo tramandarla in eredità?

Ottima domanda caro Gianni------- Saranno i tecnici dello STATO a stabilirlo, però io una idea potrei anche averla( visto che a tutto cè una risposta) 1° la azienda viene trasformata in SOCIETA’ DI CAPITALI salvaguardando per primo(diciamo la legittima ai figli) e cioè il valore di 100.000 euro per ogni figlio che può essere a loro piacimento in azioni della stessa azienda o in liquidità, più una abitazione   dando del restante valore per il  50% delle azioni ai dipendenti, che hanno in parte avuto il merito di avere una azienda prospera e in attivo e l’altro 50% allo STATO per il mantenimento dello STATOSOCIALE.

Senza l’eredità totale non c’ì sarebbero le sopracitate DISPARITA’ DI RICCHEZZA che vogliono dire impoverimento dello  STATO SOCIALE  CHE EQUIVALE A SMISURATA RICCHEZZA PER POCHI: E FAME PER MOLTI.    In data odierna   15/3/2013      QUESTO E’ IL PENSIERO DI BEPPE IL MATTO

Per interloquire-----  beppeilmatto@gmail.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/04/2013