Google Drive: sincronizzazione offline automatica

Da oggi la sincronizzazione offline di Google Drive vale per tutti i documenti ed è stata introdotta la possibilità di aprire i file Office con Chrome

Fonte: Webnews.it

Già da tempo la piattaforma Google Drive mette a disposizione degli utenti la sincronizzazione offline di file e documenti, a patto di utilizzare un laptop con sistema operativo Chrome OS oppure il browser Chrome per la navigazione. Grazie alla funzionalità annunciata nelle ore scorse sul blog ufficiale, da oggi questo avverrà in modo del tutto automatico.

Gli utenti non dovranno così più scegliere quali documenti salvare nella memoria interna del proprio computer. Abilitare la funzione è piuttosto semplice: basta aprire la pagina principale di Google Drive, fare click sulla voce “Altro” (si trova nella parte sinistra della schermata) e selezionare infine “Offline”. A questo punto, se non lo si è ancora fatto, bisogna installare l’estensione ufficiale per la sincronizzazione offline.

Se avete impostato Google Drive per l’utilizzo offline, da oggi potete creare e modificare i vostri disegni offline. In aggiunta, tutti i documenti, i fogli di lavoro e le presentazioni verranno salvati offline in modo del tutto automatico (spazio permettendo), così non dovrete preoccuparvi di sincronizzare un file specifico prima di prendere il vostro volo!

Va specificato che Google ha dato il via nella notte al rollout della funzionalità, ma potrebbero essere necessari alcuni giorni affinché sia disponibile in tutti i territori (al momento in Italia sembra non essere arrivata). Annunciata anche la possibilità di aprire i file di Microsoft Office direttamente all’interno di Chrome (al momento solo la versione beta), grazie all’estensione Chrome Office Viewer disponibile gratuitamente sul Web Store. In questo modo gli utenti possono visualizzare documenti Word .DOC, fogli di calcolo Excel .XLS e presentazioni PowerPoint .PPT con il browser, beneficiando della stessa tecnologia sandbox già impiegata per PDF e pagine Web con l’obiettivo di rendere innocui malware e altre tipologie di codice maligno.

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Articolo pubblicato il 27/04/2013