Italiani sfruttati nei call center svizzeri

Il sindacato svizzero OCST denuncia lo sfruttamento di lavoratori italiani nei call center del Canton Ticino

Fonte: Zeusnews.it

Nella vicina Svizzera è forte la contestazione del cosiddetto dumpingcontrattuale, ossia quella concorrenza sleale realizzata sfruttando la disponibilità della manodopera italiana a lavorare a stipendi ridotti rispetto a quelli pretesi dagli svizzeri.

Il fenomeno coinvolge anche i call center: l'OCST , sindacato del Canton Ticino, ha denunciato il caso di due aziende che assumerebbero il personale tramite agenzie di collocamento italiane, per call center dedicati alla clientela italiana, ma aperti a Chiasso unicamente per convenienza fiscale.

Il personale frontaliere (che, cioè, lavora in Svizzera ma vive in Italia), dopo aver ottenuto il permesso di lavoro, verrebbe costretto a firmare una dichiarazione secondo la quale lo stipendio netto in franchi svizzeri è versato in euro con un cambio di 1,52 franchi contro euro (il cambio ufficiale attuale è di circa 1,2 franchi svizzeri per un euro).

Nella seconda azienda sarebbe in vigore il medesimo meccanismo, ma in questo caso i salari sarebbero cambiati a 1,44 franchi svizzeri per un euro.

Il sindacato svizzero chiede dunque che contro questo abuso vengano presi provvedimenti esemplari.

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Articolo pubblicato il 22/04/2013