“Ritratto multiforme”, mostra dello scultore torinese Gabriele Garbolino Rù
La locandina

La rassegna al Museo de “Il Cassero” di Montevarchi (Arezzo)

Gabriele Garbolino Rù è un giovane e valente scultore che a Torino, dove è nato nel 1974, ha conseguito il diploma in scultura all’Accademia Albertina nel 1996.

 

Ha esordito con l’esecuzione delle integrazioni scultoree nel corso del restauro di due monumenti torinesi, quello a Galileo Ferraris (1997) e, soprattutto, quello al Fréjus di piazza Statuto (2001): grazie al suo intervento, i Titani hanno riacquistato braccia, gambe ed uno addirittura la testa!

 

Sempre a Torino, è opera di Garbolino Rù il monumento ai Paracadutisti d’Italia, in Viale Medaglie d’Oro, al Parco del Valentino, inaugurato nel 2011 in occasione del 150° Anniversario dell’Unita d’Italia.

 

Ha eseguito molte sculture, pubbliche e private, in marmo, in bronzo, in alluminio, in legno, in acciaio, perché utilizza con disinvoltura molti materiali, anche di difficile lavorazione.

 

Sono sue realizzazioni il monumento al cavalier Magnoni a Cafasse (2002), al Vigile del fuoco a Volpiano (2002), a Gino Bartali a Capo Berta ad Imperia (2007), il primo gruppo scultoreo dedicato alla Madonna della Salette per il Santuario di Villa Schiari a Viù (2007), l’Atleta del Centro Polisportivo di Marene (2010), il monumento ai Vignaioli a Caluso (2011), ai Caduti sul lavoro di Collegno (2009) e di  Pianezza (2011).

Garbolino Rù ha attuato la supervisione e la direzione artistica per il rifacimento di una copia in scala reale con scansione laser della scultura realizzata nel 1882 da Vincenzo Vela per il monumento agli operai morti durante la costruzione della galleria del San Gottardo.

 

Questa copia, collocata presso la sede dell’INAIL a Roma, costituisce un originale monumento ai caduti sul lavoro, inaugurato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 1° maggio 2008.

 

Nel 2009, ha collaborato alla realizzazione dell’urna che ha portato in pellegrinaggio per il mondo l’Insigne Reliquia di San Giovanni Bosco: sono di sua creazione le formelle quadrangolari con volti di giovani dei cinque continenti che decorano i piloni sul lato dell’urna, il bassorilievo raffigurante lo stemma dei Salesiani e il simulacro del Santo che contiene la reliquia.

 

Fra le sue molte esposizioni, ricordiamo Genius Loci 06, nel Castello di Racconigi (2006); al

Pavillon des art e du design delle Tuileries di Parigi ed a Martigny, in Svizzera, entrambe nel 2008. Ultime in ordine di tempo, le sue personali a Modena e Agrigento.

 

Sabato 20 aprile, a Montevarchi (Arezzo) sarà inaugurata la mostra di Garbolino Rù, dal titolo “Ritratto multiforme” nelle sale espositive de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento”.  

 

 “Il Cassero” è l’unico museo civico in Italia interamente dedicato alla scultura.

 

Garbolino Rù vi presenta alcuni suoi recenti lavori che, come scrive Alfonso Panzetta direttore scientifico de “Il Cassero”,  

 

 

«… appaiono in stretto dialogo con le opere della collezione permanente, in un colloquio serrato e potentissimo sia per l’impatto visivo sia per l’originale riflessione sul tema del “ritratto collettivo” e della manifestazione degli stati d’animo».

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 19/04/2013