Carne di cavallo: scontro tra Ministero Salute e UE sui dati dei test

Fonte: Greenstyle.it

Scontro tra il Ministero della Salute dell’Italia e le istituzioni UE. Al centro della polemica i dati diffusi dal nostro Paese in merito ai test, richiesti da Bruxelles, nell’ambito dello scandalo sulla presenza di carne di cavallo in alcuni alimenti. Stando a quanto affermato dall’Unione i numeri pubblicati sul web dal dicastero risulterebbero oltre modo difformi a quanto risultato per il resto dell’area europea. Dubbi anche su presunte discrepanze nei risultati delle ricerche condotte in Italia, che secondo le autorità europee avrebbe comunicato nei suoi dossier ufficiali valori in linea con quelli comunitari.

Secondo quanto diffuso dal Ministero della Salute sarebbero poco più di 90 su circa 450 i campioni in cui si è registrata traccia di carne di cavallo, a fronte di una percentuale corrispondente a circa il 20% del totale. Evidente il divario con la media europea anticipata da Bruxelles, fino a 4 volte inferiore, corrispondente appena al 5% dei test effettuati. Questo nel dettaglio quanto riferito nel comunicato ministeriale:

Sono stati prelevati dai Nas 454 campioni, di cui 93 risultati positivi per presenza di carne equina superiore all’1% per cento, che doveva invece essere dichiarata. Relativamente alla ricerca di fenilbutazone sono stati analizzati 323 campioni di muscolo equino e 51 campioni di sangue. In nessun campione è stato rinvenuto fenilbutazone.

Il fenilbutazone è il farmaco destinato a uso veterinario, impiegato negli equini per il trattamento antinfiammatorio. Sebbene sia ben tollerato dal cavallo può indurre conseguenze negative sull’organismo dell’uomo. Se da un lato l’assenza di questa sostanza può quindi rassicurare i consumatori italiani, dall’altro nuovi dubbi vengono dalle critiche UE al Ministero della Salute.

Secondo fonti UE l’Italia avrebbe fornito nei propri documenti dati differenti da quelli presentati nella nota apparsa sul proprio sito web. Stando a quanto dichiarato da Bruxelles il nostro Paese avrebbe dichiarato la positività di 14 casi su 361 test effettuati, minori nel numero totale come nella percentuale di campioni risultati positivi (meno del 4%).

 

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Articolo pubblicato il 17/04/2013