Serata di gala per Gianna Baltaro

Musica e ricordi organizzata per ricordare la scrittrice dopo cinque anni dalla sua morte

Nella sera di sabato 13 aprile, alla Libreria PiemonteLibri di via San Tommaso 18, si è svolta la “Serata di Gala per Gianna Baltaro” intitolata UN COMMISSARIO PER TORINO, musica e ricordi, organizzata per ricordare la scrittrice dopo cinque anni dalla sua morte, avvenuta nel 2008.

 

Gianna Baltaro, nata nel 1926, dopo aver lavorato come cronista di “nera” per vari giornali torinesi,

nel 1990 ha iniziato la pubblicazione di una fortunata serie di gialli ambientati nella Torino degli anni Trenta: indaga Andrea Martini, già commissario della Squadra Mobile della Questura di Torino ed ora gentiluomo di campagna, che torna volentieri a collaborare con i suoi vecchi colleghi per far luce su casi delicati e ‘spinosi’.

 

Il primo titolo è stato “Nelle nebbie del Gambero d’oro” (1990) e Martini ha poi condotto altre 17 fortunate indagini: la scomparsa dell’autrice - definita l’Agatha Christie piemontese, la Signora in Giallo sotto la Mole, la Signora del Giallo torinese - avvenuta nel 2008 ha concluso le inchieste di Martini col diciottesimo titolo, “Il mistero di Linda” (2007). Anche in quest’ultima indagine del commissario Martini si svolge nella Torino dei salotti buoni, con escursioni sulle strade della Val Pellice, sulla collina di Baldissero e con riferimenti ad avventure africane…

 

La serata dedicata a Gianna Baltaro, dopo il ricordo di Bruno Quaranta, ha presentato un garbato spettacolo con la regia curata da Massimo Scaglione: gli attori Maria Paola Bardelli, Giorgio Perona e Vincenzo Santagata, in abiti d’epoca, hanno letto e interpretato passi significativi tratti da vari libri di Gianna Baltaro. Bardelli e Santagata hanno anche cantato le canzoni “Ma l’amore no” e “Voglio vivere così” ed ha danzato, in esordio, Elisabetta Tomasi del Balletto Teatro di Torino.

 

La serata si è conclusa con una commossa rievocazione di Enzo Bartolone e di Daniela Messi, l’editore e l’editor delle 18 inchieste di Andrea Martini, pubblicate o ripubblicate negli anni da Edizioni Angolo Manzoni.

Grazie a Enzo Bartolone e Daniela Messi, che si firmano “Bartolone & Messi”, il commissario Martini continua ad indagare: è stata conclusa nel 2009 la diciannovesima indagine, “Un marito per Jolanda”, partita da un incipit della Baltaro.

 

Dopo l’apprezzamento manifestato da critici e lettori, Bartolone & Messi, nel 2012, hanno pubblicato la ventesima indagine, Il commissario Martini e i delitti senza determinante causa”.

 

Per chi, come chi scrive, al “giallo” preferisce il “true crime” cioè la ricostruzione di crimini realmente accaduti, la lettura dei romanzi di Gianna Baltaro è sempre un po’ “imbarazzante” per gli inevitabili confronti con la realtà: gli anni Trenta del commissario Martini a Torino sono gli anni del regime fascista, della sua polizia, con luci (poche) ed ombre (molte), che non avrebbe mai utilizzato per indagini non politiche un funzionario dimissionario e di fede fascista tutt’altro che provata…

 

Un precedente illustre del commissario Martini è il commissario De Vincenzi della Squadra Mobile di Milano, creato da Augusto De Angelis, scrittore romano che nei suoi quindici romanzi polizieschi, apparsi tra il 1935 e il 1942 e ambientati nella Milano degli anni Trenta, non ha nascosto la sua avversità all’ideologia del regime fascista.

 

Gianna Baltaro ha invece optato per una scelta diversa: nei suoi romanzi non si parla mai di politica, i gialli sono rigidamente borghesi, il commissario Martini non è un funzionario della polizia del regime ma una sorta di investigatore privato privilegiato… scelte forse discutibili se presentate in astratto ma che, in concreto, si riscattano per le notevoli capacità di affabulazione dell’autrice e, soprattutto, per il suo evidente grande amore per la Torino d’antan, la vera protagonista delle sue storie.

 

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Articolo pubblicato il 14/04/2013