L’open source educa i giovani Keniani

Un’organizzazione attiva in Kenya di nome Tunapanda (che in Swahili significa “stiamo seminando”) sta lavorando per rendere la tecnologia utile e accessibile per chiunque. Per farlo, ovviamente, si è rivolta a strumenti open source

 

Fonte: HWJournal.net

In Kenya, dove la banda larga è un lusso e dove il costo di una connessione è spesso insostenibile per le famiglie, Tunapanda, in collaborazione con una scuola di tecnologia rurale, ha sviluppato una soluzione di apprendimento “chiavi in mano” che può essere fruita senza grandi problemi.

La soluzione scelta è stata quella di avere “an education on a hard drive”, ovvero trasferire le applicazioni e i video corsi necessari a migliorare le skill IT dei ragazzi su un disco rigido, azzerando di fatto i costi di trasferimenti tramite Internet e offrendo il tutto gratuitamente. I programmi caricati sono ovviamente tutti open source e i tutorial, sia video che testuali, sono utili anche per familiarizzare con i software. Sul disco è inclusa anche l’intera Wikipedia, sia in inglese che Swahili.

Tutto questo, ovviamente, ha bisogno anche di un computer sul quale girare, e l’associazione ha pensato bene di aggiornare i computer della scuola utilizzata come progetto pilota e di realizzare alcune lezioni per spiegare la differenza tra i software proprietari, free e open source. Inoltre, è stato mostrato come installare Ubuntu da una chiavetta USB, chiedendo poi agli studenti di replicare il tutto.

La rapida espansione del settore ICT in Kenya creerà molti posti di lavoro in uno stato con un elevato tasso di disoccupazione, ma il sistema educativo non è attrezzato per preparare gli studenti di oggi ai lavori collegati alla tecnologia e iniziative come quella promossa da Tunapanda sono le uniche ad offrire una istruzione adeguata e, soprattutto, con costi sostenibili, grazie anche all’impiego sempre più massiccio di strumenti e applicazioni open source.

 

 

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Articolo pubblicato il 10/04/2013