A chi serviranno venti nuovi parcheggi privati pertinenziali?
Corso Marconi ... oggi

Lettera aperta di Italia Nostra (Sezione di Torino), Legambiente Circolo Ecopolis, Pro Natura Torino

 

Riceviamo, pubblichiamo e commentiamo il Consiglio aperto tenuto in Ottava Circoscrizione mercoledì 3 aprile

 

Dopo la delibera approvata dal Consiglio Comunale su proposta della Giunta nello scorso mese di ottobre stanno per partire i bandi relativi a 20 parcheggi privati pertinenziali sotto aree pubbliche indicate dall’Amministrazione, dopo molte contestazioni da parte di gruppi di cittadini e i pareri negativi delle Circoscrizioni in merito ad alcune di queste localizzazioni.

 

Nel mese di dicembre sono state illustrate con il Diritto di tribuna, e sono poi arrivate ad essere illustrate nelle Commissioni Consiliari II e VI, le obiezioni di cospicui gruppi di residenti in merito ai pertinenziali di via Rivalta-via Osasco (sotto un frequentato giardino), largo Boccaccio e via Barletta. Il primo di questi sotto un’area verde, il secondo sotto una piazza in parte sistemata a verde in zona precollinare, il terzo in S. Rita in una zona dove, a detta dei residenti c’è già una larga offerta di box auto.

 

Nel frattempo è partita una petizione che chiede di stralciare dal bando il parcheggio pertinenziale di corso Marconi (tra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio), sotto un grande viale alberato, e sono state anche depositate petizioni contrarie alle proposte di parcheggi pertinenziali sotto piazza Paleocapa e piazzetta Lagrange, all’interno di Zone Urbane Storico Ambientali, con monumenti storici al loro interno, nei pressi di un vasto parcheggio pubblico come quello di via Roma con accesso da piazza Carlo Felice.

 

In seguito a scelte effettuate ancora nel 2008 è stato detto che si procederà presto anche ad avviare la realizzazione del parcheggio sotto piazza Carlina, piazza storica circondata da edifici di grande valore architettonico, malgrado le proteste dei residenti e dei commercianti, parcheggio su cui come Associazioni ci eravamo a suo tempo espressi con forte contrarietà.

 

La domanda ovvia è: perché tanta insistenza nel voler realizzare parcheggi privati pertinenziali sotto aree pubbliche sovente di pregio, sotto giardini e viali alberati, malgrado la contrarietà di tanti cittadini? Ci si dice che rientrano nel Piano Parcheggi della Città. Ma in realtà la Città, dal 2006, scaduto il precedente Piano Urbano del Traffico e Piano Urbano dei Parcheggi, non si è più data un Piano Parcheggi, salvo mandare avanti nel 2008 diversi progetti (alcuni nel frattempo arenatisi) senza un Piano complessivo. I parcheggi privati pertinenziali possono aver senso solo se inseriti in un quadro più ampio, che individui le effettive necessità della Città, a livello di quartiere e di zona, e individui le necessità legate ad un effettivo Interesse Pubblico.

 

In quasi tutti questi casi l’effettivo interesse pubblico non sussiste, e le scelte non corrispondono alle necessità dei residenti. Si dice che “si tolgono le auto dalla superficie”, ma così si costringono i cittadini a comprarsi box auto i cui prezzi oscillano dai 40.000 ai 75.000 Euro. Quanti possono permetterseli, a maggior ragione in un periodo di forte crisi?

 

Si dice che così si “riqualifica la superficie”, senza oneri per la Città, a carico dei costruttori che vinceranno i bandi. Ma se in taluni casi (sotto aree asfaltate o degradate) questo può essere vero, in tanti altri casi si è scelto di realizzare parcheggi sotto aree verdi in piena terra, che verranno sostituite con pavimentazioni in pietra su base cementizia impermeabilizzando i suoli, oppure sotto viali alberati, come nei casi di corso Stati Uniti, ove già esiste un grande parcheggio interrato con percentuali risibili di utilizzo, e di corso Marconi.

 

Di molti alberi sarà necessario l’espianto, di altri verranno danneggiati gli apparati radicali, altri ancori verranno sostituiti con alberi di taglia inferiore che non cresceranno più in piena terra, ma in vasconi di cemento.

 

E’ vero che, come in corso Marconi, vi sono ippocastani talvolta ammalorati, e parecchie fallanze che necessitano reimpianti. Ma non è un buon motivo per procedere a nuovi inevitabili abbattimenti, con “compensazioni” che si collocheranno chissà dove… In quella parte di San Salvario vi è poi già un’ampia offerta di box pertinenziali, molti dei quali invenduti.

 

E’ il caso di subire i disagi di cantieri che poi si prolungano per anni e affrontano inevitabili complicazioni, come la presenza di sottoservizi e canalizzazioni della rete idrica e fognaria?

 

Nel ribadire la nostra opposizione a molte localizzazioni indicate dalla delibera, invitiamo ‘Amministrazione Comunale e le Circoscrizioni a scelte più caute e ragionate, ispirate non a meri “fabbisogni di cassa” ma a ragionamenti più seri, corrispondenti alle effettive necessità pubbliche di spazi di sosta (magari recuperando anche capannoni dismessi per realizzarvi parcheggi a silos), e soprattutto a inserire ogni proposta in un Piano Parcheggi di cui la Città non è più dotata da oltre un quinquennio.

 

Nel frattempo chiediamo una Moratoria per tutti pertinenziali previsti sotto aree verdi e alberate, e per tutte le aree di elevato valore storico-architettonico, che rischiano di essere compromesse con griglie, rampe, ascensori e apparecchiature tecnologiche.

 

Pro Natura Torino, il Vicepresidente

 (Emilio Soave)

                             

                         Anche a nome di:

Italia Nostra (Sezione di Torino)

Legambiente Circolo Ecopolis

 

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E proprio del futuro (?!?!?!) parcheggio pertinenziale di corso Marconi si è parlato mercoledì 3 aprile nel corso del Consiglio Aperto convocato da Mario Cornelio Levi, Presidente della Circoscrizione 8.

 

Praticamente una presa d'atto di ciò che il Comune ha già deliberato nonostante il parere contrario espresso dalla Circoscrizione con un Odg votato all'unanimità.

 

Un'opera pubblica, realizzata da privati, con idubbio tornaconto d'impresa e l'impegno alla riqualificazione ambientale dell'intera arteria a costo zero per il Comune: vittime sacrificali ancora i cittadini ed i commercianti, sopravvissuti al cantiere della metropolitana, che si troveranno nuovamente alle prese con interruzioni, deviazioni e limitazioni al traffico, quello stesso che convoglia i potenziali clienti.

 

Esaustiva l'esposizione fatta dall'Assessore comunale alla viabilità Claudio Lubatti che ha comunque suscitato interventi piuttosto focosi da parte di molti cittadini che hanno identificato nell'opera uno sconvolgimento negativo per l'ambiente con tagli di alberi secolari, trapianto dei medesimi in altra locazione ed innesti di nuove piante a basso fusto sacrificate in aiuole limitative della loro libertà naturale.

 

Certamente ognuno ha portato la sua brocca di acqua pura suscitando applausi e consensi, tranne che in un paio di occasioni, rinnovando il ricordo dei contrattempi causati da opere già concluse nel quartiere con riscontri nettamente al di sotto delle previsioni. 

 

C'è stato persino un ritorno alla storia della città e di com'era un tempo corso Marconi, la congiungente con il Parco del Valentino.

 

Piuttosto accalorati anche gli interventi delle Associazioni per l'Ambiente le quali hanno voluto sottolineare come certe opere, in certe locazioni, siano da evitare persino come progettazione quando nelle vicinanze esistono possibili sistemazioni ad impatto limitato se non addirittura nullo.

 

C'è chi ha ricordato il Padiglione 5 di Torino Esposizioni, quello che ospita, fra l'altro (?), il Natale in giostra ma ci pare alquanto improponibile anche per questioni di sicurezza, quella stessa che in San Salvario non abbonda sicuramente.

 

Le varie diatribe hanno scaturito un'atmosfera piuttosto accesa che si è incendiata nel momento in cui è stata confermata la già avvenuta deliberazione da parte del Comune, peraltro indicata in apertura dall'Assessore Lubatti, e soprattutto quando l'Assessore medesimo ha lasciato l'Aula per raggiungere un'altra Assemblea già programmata.

 

Molti se ne sono andati via contestando vivamente e promettendo una forte civile opposizione alla realizzazione del parcheggio, qualunque fosse il progetto definitivo. 

 

Molti ancora sono rimasti contestando l'assenza dei funzionari comunali che avrebbero dovuto restare per dare risposte ai cittadini.

 

In conclusione, ci viene da pensare a cosa possa essere servito un Consiglio che anzichè discutere il meglio da farsi in merito al parcheggio pertinenziale di corso Marconi ha semplicemente dovuto prendere atto di ciò che era già stato deciso dall'Assemblea comunale.

 

In chiusura ci viene di ricordare l'opera faraonica di piazza Madama Cristina con il parcheggio sotterraneo che doveva servire agli ambulanti del mercato soprastante per ricoverare i propri mezzi e che per un calcolo impreciso di curvatura non consente l'accesso ai furgoni.

 

Per cui auspichiamo, per il bene della cittadinanza di San Salvario,  che il progetto definitivo contempli attentamente ogni minimo particolare per risolversi nel minor impatto ambientale da una parte ed ancor più nel rispetto delle persone che amano la loro città in ogni angolo di quartiere, in ogni strada, in ogni via e desiderano continuare a viverla nel rispetto della verità storica passata, ma anche in quella di recente concezione pur che essa non abbia a stravolgere completamente il tessuto sociale quotidiano fatto anche di piccole grandi cose come il rispetto della storia e della tradizione cittadina.     

 

 

 

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Articolo pubblicato il 04/04/2013