Le sfide per la terra e il clima
Palazzo Lascaris

Inaugurazione del 228esimo anno accademico dell’Accademia di agricoltura di Torino


Aumentare la produttività agricola per fronteggiare l’incremento di domanda globale, ma allo stesso tempo ridurre l’impatto ambientale e il consumo di risorse.

Questa è la sfida emersa durante il convegno di inaugurazione del 228esimo anno accademico dell’Accademia di agricoltura di Torino, che si è tenuto a Palazzo Lascaris.


“Fino al Novecento era il clima a condizionare maggiormente l’agricoltura ma dal XX secolo in poi le parti si sono invertite, in concomitanza con l’iniezione significativa di petrolio in agricoltura”,
 
ha spiegato Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, che ha svolto una relazione su Cibo e clima: agricoltura e scenari di riscaldamento globale.
 
“Dal cambiamento climatico alla acidificazione degli oceani, dalla modifica nell’uso del suolo alla perdita di biodiversità sono  numerosi i fattori che evidenziano il superamento delle soglie di sostenibilità. Ecco perché è necessario modificare l’approccio per evitare che gli interventi sulla biosfera diventino un boomerang in termini di tossicità per la salute umana e l’ambiente”.
 
Il professor Michele Stanca, presidente di Unasa, (Unione nazionale delle Accademie italiane applicate allo sviluppo dell’agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla tutela ambientale), ha spiegato gli scopi dell’associazione, impegnata a promuovere la ricerca e la divulgazione delle nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche per il miglioramento dell’agricoltura.
 
Il presidente dell’Accademia di agricoltura, Pietro Piccarolo, ha infine illustrato le attività svolte dall’istituzione nel 2011 e ha riconosciuto che
“le aziende agricole italiane anche in uno scenario critico come l’attuale devono investire su qualità e innovazione per fronteggiare la competizione e offrire un prodotto di valore”.
L’incontro è terminato con la presentazione dei nuovi soci e la consegna dei diplomi.

L’Accademia di agricoltura di Torino nacque con il nome di Società Agraria nel 1785 e contò fra i suoi soci statisti quali Cavour ed Einaudi e uomini di scienza come Bonafous, Liebig e Pasteur. Con Cavour l’istituzione divenne organo consultivo dello Stato in materia di politica agricola, mantenendo questo ruolo per molti decenni.
Fra le attività istituzionali dell’Accademia vi è il mantenimento e la conservazione del ricco patrimonio bibliografico costituito da opere che dall’anno della fondazione arrivano fino ad oggi. Nel patrimonio storico rientrano la collezione di frutti artificiali (700 frutti), i disegni preparatori del Garnier Valletti e le collezioni storiche di minerali e microscopi.











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Articolo pubblicato il 01/04/2013