Stati Uniti e OGM, legalizzata assenza di controlli: il "Monsanto Protection Act" è legge

Fonte: IBTimes.com

Il Farmer Assurance Provision - Section 735 è una disposizione che fornisce enormi privilegi alle multinazionali degli OGM. D'ora in avanti, almeno per i prossimi sei mesi, i tribunali americani non potranno bloccare la vendita dei prodotti derivanti da organismi geneticamente modificati, a prescindere dai rischi per la salute dei consumatori. Gli oppositori hanno ribattezzato la norma "Monsanto Protection Act" perché il senatore repubblicano del Missouri Roy Blunt ha lavorato alla stesura del testo proprio insieme alla multinazionale californiana.

Un chiaro esempio di come il Congresso si pieghi troppo spesso alle istanze delle aziende concedendo loro privilegi che possono anche mettere a rischio la salute dei consumatori. Dave Murphy, direttore esecutivo e cofondatore di Food Democracy Now, contattato telefonicamente da IBTimes USA , ha citato una studio indipendente realizzato nel 2011 da un team di medici del Dipartimento di Ostetricia e ginecologia dell'Università di Sherbrook in Canada dal quale è emersa la presenza della tossina Br nel 93% delle donne incinte esaminate, tossina presente anche sul cordone ombelicale nell'80% dei casi. La tossina Br è una sostanza chimica che viene spesso impiantata negli OGM.

Secondo Murphy, ciò dimostra la necessità di effettuare studi indipendenti sugli OGM che permettano di verificare il loro reale impatto sulla salute delle persone. Per il presidente di Food Democracy Now si tratterebbe di un'operazione di trasparenza, quella stessa trasparenza fermata dalla Monsanto negli ultimi 20 anni. Negli Stati Uniti, come in Canada e i messico ma al contrario di quello che accade in Europa, Cina e Russia, i prodotti OGM non vengono etichettati come tali.

A seguito del clamore mediatico suscitato dalla vicenda, Kelly J. Clauss, una portavoce della Monsanto, ha riferito via mail a IBTimes USA che l'intento della legge è quello di creare un giusto equilibrio che permetta agli agricoltori americani di continuare a coltivare mentre il Dipartimento dell'Agricoltura conduce le necessarie verifiche ambientali. Richard L. Lobb, direttore generale di Biotechnology Information, si è invece focalizzato sulla questione della sicurezza: a suo avviso, la sicurezza di alimenti a base di ingredienti geneticamente modificati è stata ampiamente dimostrata in centinaia di studi scientifici.

Nonostante ciò le polemiche non si placano. Manifestazioni contro il presidente Obama hanno avuto luogo davanti alla Casa Bianca prima per chiedergli di non firmare il provvedimento, poi per protestare contro l'avvenuta conversione del decreto in legge. Food Democracy Now aveva anche indetto una petizione che in pochi giorni ha raccolto più di 200.000 firme per chiedere ad Obama di porre il veto sul decreto H.R 933 a causa della presenza al suo interno del "Monsanto Protection Act". Dopo la firma del decreto, l'associazione ha lanciato una nuova campagna per chiedere l'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari OGM, definito un diritto fondamentale di cui godono i cittadini di 62 Paesi in tutto il mondo.

L'aspetto più inquietante di questa vicenda è, tuttavia, il messaggio che lancia.A prescindere che resti in vigore sei mesi, fino a quando il governo non riesca a trovare un altro modo per finanziare le sue operazioni, oppure, come in molti ipotizzano, venga reinserita in una nuova legge, la possibilità per le aziende di qualsiasi tipo di evitare i controlli di sicurezza e addirittura di ergersi quasi al di sopra del diritto è un privilegio inaccettabile in un Paese democratico.    

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Articolo pubblicato il 29/03/2013