Marco Loris Pontet: sua la scarpa più grande del mondo!
Whisky e ... "La Scarpa"

L'eclettico artista vive a Torre Pellice

Torre Pellice - Marco Loris Pontet è il creatore della scarpa più grande che ci è capitato di vedere nel corso delle nostre indagini sul territorio alla ricerca delle curiosità come pure, nella fattispecie, delle realtà locali e di quei personaggi che sfuggono alla generale conoscenza, ma che sono custodi di una creatività non comune.

E Marco Loris Pontet è uno di essi, artista eclettico e dovizioso di inventiva che ci ha stupito con la sua creazione che troneggia nel negozio di scarpe dell'amica Patrizia oppure fa bella mostra di sè all'esterno, sul passaggio, dove tutti si fermano dapprima con stupore che si trasforma pian piano in ammirazione per un'opera curata con estrema perizia nei minimi dettagli.

Ma vediamo come è scaturita l'idea:

"Queste cose - ha esordito Pontet - non si fanno soltanto per un'iniziativa calcolata o per un particolare vantaggio; tuttavia in parte è stato così perchè l'ho realizzata per aiutare un'amica che doveva riavviare il negozio il quale, non essendo sulla strada, necessitava di un qualcosa che attirasse l'attenzione".

Ciò in riferimento alla precedente locazione, ma la "scarpa" è diventata un'icona per cui fu trasferita, a suo tempo, in quello nuovo dove tuttora fa bella mostra di sè.

Abbiamo chiesto all'artista quante ore avesse impiegato per realizzare la sua "creatura":

"Per dire il vero non ho contato le ore, però ho impiegato quasi una settimana a realizzarla materialmente quando nella mia testa era già fatta. In realtà c'è stata una specie di gestazione mentale; giravo per i negozi studiando quali materiali avrei potuto usare con la robustezza in base all'impiego che doveva svolgere anche nel caso in cui fosse stata portata nelle fiere. Doveva quindi essere fatta per resistere alle intemperie come pure in vetrina al sole d'agosto che cuoce e screpola facilmente i componenti".

Accorgimenti atti a tutelare il dopo: quindi alcuni mesi di "gestazione" e "parto" in una settimana. Ma si tratta di un primo ... passo oppure il primo di altri a venire?:

"Non era mia intenzione fare cose di questo tipo - ha aggiunto Pontet - ma non si può mai dire: se arrivassero delle richieste, perchè no, magari in un'altra foggia: devo dire che il classico va sempre bene, in ogni occasione, e questo mi ha indotto a fare la prima scarpa così. Sinceramente, tuttavia, dubito che si possa ripetere in quanto perchè nella mia vita ho compiuto salti da un settore all'altro, da un'attività all'altra per cui non mi definisco un ripetitivo".

Marco Loris Pontet ha ancora affermato come egli segua ciò che gli ispira la sua interiorità e che se una qualsiasi cosa non gli appartiene lui non la fa. Sotto certi aspetti si tratta di una fortuna il fatto di volere e potersi dedicare a ciò che il cuore e l'anima comandano il che non è da tutti:

"Il percorso dell'uomo penso che abbia delle sue tappe determinate in quello che è la vita sociale e civile: ci sono quelle in cui si dedica all'esteriorità, alle regole, alle situazioni incasellate ma ci sono anche, e non per tutti, quelle del ritorno all'interiorità. Tutto però si riconduce nel credere nell'oggettività delle cose che dà comunque la volontà di continuare. La testa senza il cuore non va da nessuna parte mentre il cuore può anche farcela da solo. Comunque non esiste attività cerebrale senza il battito del cuore".

Questa profonda riflessione ha chiuso il nostro incontro con Marco Loris Pontet, personaggio eclettico e sicuramente luce pulsante in un momento storico in cui l'aridità di sentimenti la fa da padrone.

Chiudiamo con una velata chiosa politica: con le creature di Marco Loris Pontet diventa sempre più difficile tenere contemporaneamente il piede in ... due scarpe!

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Articolo pubblicato il 29/03/2013