In Valdisusa con i parlamentari del Movimento Cinque Stelle e i No Tav

Dal “nostro” inviato speciale Massimo Montebove Consigliere Nazionale Sap – Sindacato Autonomo di Polizia

 

"Una Susa quasi spettrale ci ha accolto nella prima mattinata del 23 marzo 2013. La cittadina che dà il nome a una delle più belle valli del mondo era ancora dormiente quando la delegazione del Sindacato Autonomo di Polizia – con me il Presidente Nazionale Gianni Tonelli, il Segretario torinese Silverio Sabino e il Segretario piemontese Walter Gorrieri – è giunta tra quelle montagne per monitorare la situazione che si annunciava “calda”, dopo le polemiche dei giorni che hanno preceduto la manifestazione relative ai “poteri ispettivi” dei parlamentari grillini che volevano visitare il cantiere.

 

Davanti al cancello numero 1 del cantiere di Chiomonte è iniziato sin dalle ore 10 di mattina un viavai di parlamentari del Movimento Cinque Stelle che, con comodi pulmini e a gruppi di venti, si facevano accompagnare alla scoperta dei “segreti” del cantiere. Una sorta di allegra gita turistica per molti di questi deputati e senatori alle prime armi, accompagnati spesso da soggetti ben noti alle Forze di Polizia come Perino, Abbà, Rizzo e compagnia cantando. Hanno visto, hanno ispezionato, hanno controllato con televisioni, giornali e agenzie al seguito che aspettavano il loro “verbo” come dei messia.

 

Tutto sotto l’occhio vigile e attento di poliziotti e carabinieri in servizio fin dalle prime ore della mattina, in qualche caso dalla sera precedente, che per 1.500 euro al mese devono assistere allo “spettacolo” dei contestatori di professione dell’alta velocità. Sabato 23 marzo tutto è filato liscio, complice anche il monito che proprio il Sap aveva lanciato prima della manifestazione, con ripresa e relative polemiche da parte del blog ufficiale di Beppe Grillo: guai ai parlamentari che, abusando dei loro “poteri” e “prerogative”, dovessero in qualche modo far da scudo ai violenti.

 

Un avviso che ha tenuto tutti sul chi va là, con i parlamentari e i loro variopinti e variegati collaboratori in gita turistica al cantiere, con il consueto popolo No Tav – per lo più soggetti non residenti in Valdisusa – che per una volta ha sfilato buono buono tranquillo tranquillo da Susa a Bussoleno. Erano 10.000 persone a dir tanto. Lo confermano i dati della Questura. Posso dirlo io perché c’ero personalmente e conosco le regole  matematiche e fisiche che fissano in un certo numero di metri quadrati un determinato numero max di persone. Anche gli antagonisti duri e puri sono d’accordo, parlando di 10.000 / 15.000 persone. La figura degli esagerati stavolta l’han fatta gli organizzatori No Tav che hanno parlato di 80.000 persone. Insomma, la battaglia contro la Tav – a prescindere dai torti e dalle ragioni che come poliziotto non mi interessano – è ormai ridotta a un vuoto rito di cortei e visite. Il movimento parla di “giornata storica”, io sostengo invece che si sia trattato di un cupio dissolvi. Di una sola cosa sono contento e cioè che grazie all’impegno e alla professionalità delle Forze dell’Ordine nulla di negativo è successo.

 

Non dimentico però quello che accadde nel 2011, con 200 operatori delle Forze di Polizia massacrati da antagonisti e violenti di area No Tav. Soggetti che ora dovranno pagare un conto salato con la giustizia, non solo dal punto di vista penale, perché il Sindacato Autonomo di Polizia si è costituito parte civile. C’è chi fa le proprie battaglie lanciando molotov, estintori e pietre. C’è chi combatte invece ogni giorno per la legalità con le armi della democrazia e della giustizia. Grazie a tutti i poliziotti che ogni giorno, in Valdisusa come a Torino, si sacrificano e si impegnano per garantire la sicurezza dei cittadini. Sono orgoglioso di essere un collega di questi Eroi quotidiani!".

 

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Articolo pubblicato il 27/03/2013