Grande successo di "Barattomania" a Pinerolo
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La prima giornata italiana si è svolta domenica 17 marzo

 

Contro la crisi di liquidità e la recessione il baratto moderno sbarca in Val Pellice

  

 

Si è svolta domenica 17 marzo scorso nel centro storico di Pinerolo (TO) la prima giornata italiana di barattomania. Grande affluenza da parte dei cittadini interessati a scoprire da vicino l’importanza delle opportunità concrete offerte da soluzioni alternative a crisi, stretta del sistema creditizio e carenza di liquidità, quali la moneta complementare.

 

Formule alternative all’euro ormai asfittico e dolorante, presentate con successo nel corso dell’iniziativa promossa da VisioTrade Spa, commerce network leader di settore in Italia con ben 22 filiali dislocate sull’intero territorio nazionale. Il primo ad aver riscoprire il baratto nella penisola a partire dal 2009, modernizzandolo con il meglio della tecnologia informatica di ultima generazione, nato da un’idea dell’Ing. Cristiano Bilucaglia, Presidente e Fondatore dell’azienda piemontese (nella fotografia).

 

Praticamente, “una vera e propria banca di beni e servizi in compensazione, dove ogni aderente paga ciò che gli occorre con ciò che produce, utilizzando l’Eurocredito, ovvero una moneta complementare pari all’euro impiegata all’interno dei membri del circuito per regolare le proprie transazioni e scambi commerciali”, come spiega l’Ing. Cristiano Bilucaglia, Presidente di VisioTrade Spa.

 

Un esempio? “Lanciata da poco più di un anno la categoria dei ristoranti nel circuito VisioTrade ha già raccolto numeri impressionanti: oltre 50 ristoranti per un controvalore di 3.500.000 euro per 18.300 pranzi e cene somministrati in cambio merce”, conclude il Presidente.

 

Nel pinerolese e in Val Pellice, dal 2012 a oggi sono già ben otre 100 le imprese che operano anche in  barter (termine inglese impiegato per definire il baratto moderno): dalle officine di riparazione ai rivenditori multi marche di auto, ai settori dell’abbigliamento, ristorazione, prodotti artigianali, caseifici, imprese edili, mobilifici, abbigliamento e piccolo commercio.

 

 

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Articolo pubblicato il 19/03/2013