Dove va la coscienza quando il cervello muore?

Conferenza organizzata dal Lectorium Rosicrucianum, mercoledì 20 marzo a Torino presso l’Educatorio della Provvidenza di corso Trento 13 alle 20.45

 

Una serata da non perdere!

 

Un tema-limite in cui i più avanzati studi scientifici si intersecano con una conoscenza tanto antica quanto poco compresa. Un argomento sempre attuale e scottante affrontato nei suoi diversi aspetti: ecco cosa ci riserva la conferenza organizzata dal Lectorium Rosicrucianum, mercoledì 20 marzo a Torino presso l’Educatorio della Provvidenza di corso Trento 13 alle 20.45.

 

Dove va la coscienza quando il cervello muore?

 

Questo è il tema dell’incontro e l’intrigante quesito al quale due dei tre relatori, attraverso le loro diverse esperienze professionali, cercheranno di offrire delle possibili risposte e interpretazioni del fenomeno.

NDE è l’acronimo di Near Death Experience, vale a dire i casi di esperienze di “pre-morte” o, meglio, di “quasi morte” esaminati dal punto di vista delle possibili interpretazioni neurologiche, e delle implicazioni e conseguenze psicologiche di chi li ha vissute.

Qui, dove la scienza avanza delle interessanti ipotesi scientifiche di aiuto e di sostegno, il Lectorium Rosicrucianum attraverso il suo relatore, cercherà di offrire un approccio a una diversa prospettiva dell’idea di “coscienza”, dal punto di vista della filosofia della Rosacroce che va oltre il conosciuto e il conoscibile con la metodologia scientifica classica.

Si tratterà sicuramente di un incontro nuovo e stimolante fra due esponenti della scienza medica che cercano di andare quasi oltre i limiti stessi della sperimentalità scientifica e i punti di vista di una conoscenza gnostica che, per sua stessa natura è ben lungi, però, dal dispensare dogmi di tipo fideistico comunemente inteso.

Dei Rosacroce si favoleggia spesso, accostandoli molte volte a quel poco che la storia conosciuta ai più ci ha tramandato come stereotipi di un passato oscuro. Immersi in buie botteghe ricolme di alambicchi e storte intenti, si dice, a cercare instancabilmente la formula per trasmutare il piombo in oro.

Ma ci sorprenderà scoprire quanto questa idea indotta nel nostro immaginario, ci riservi invece le visioni assolutamente nuove e sorprendentemente attuali della Gnosi (Conoscenza) che è alla base della Rosacroce, testimoniata e diffusa oggi dallo stesso Lectorium Rosicrucianum.

Per l’ampiezza dei temi e delle ipotesi prospettate in un lasso di tempo forzatamente breve, si può facilmente immaginare come questa serata potrà assumere solo un carattere introduttivo.

A quanto c’è dato sapere, pero, a questa seguirà una serie di altre serate a cadenza quindicinale che avranno presumibilmente lo scopo di approfondire ulteriormente, alla luce del pensiero gnostico, quanto si cela aldilà di quel fenomeno di “trasformazione” che noi siamo abituati a chiamare, spesso con un certo timore, con il termine di “morte” fisica e quanto si nasconde sotto l’affascinante e spesso misconosciuto concetto di “coscienza”. Il tutto, ci dicono, in un quadro di conoscenze che, con un termine forzatamente riduttivo e incompleto, potremmo definire “diverse”.

In tempi come questi che alcuni avvertono come un momento di transizione, che porta in sé l’impulso di una rottura riguardo concezioni radicate, molti non si accontentano più di semplici definizioni “di fede” e, forse, soffrono il disagio di qualcosa di incompiuto e incompreso dentro di sé.

Probabilmente sarà anche per tale motivo che argomenti come questi, affrontati in modo “aperto”, suscitano un interesse sempre più ampio ed eterogeneo di un pubblico alla ricerca di “risposte” o meglio, come ci è stato suggerito nel corso di un breve incontro con uno dei protagonisti della serata, «alla semplice indicazione di risposte che sono già presenti, a livello latente, dentro di noi».

Pensiamo che già solo questa inusuale affermazione valga la nostra incuriosita presenza a questo interessante appuntamento.

Saremo sicuramente in grado di offrire una sintesi di quanto sarà stato elaborato nel corso di questo primo evento, informandovi, allo stesso tempo, delle date dei successivi incontri che si terranno presumibilmente nella stessa sede. 

 

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Articolo pubblicato il 18/03/2013