Amauri, chi era costui !
I tifosi a Parma (Foto Torino FC)

Nella rivisitazione manzoniana, l'eroe del Tardini

Abbiamo lasciato trascorrere il tempo per dimenticare la disfatta di Parma, ma oggi, quasi all'antivigilia del match casalingo con la Lazio, i fantasmi tornano ad avere consistenza, fisica e nella mente. 

Per cui, memori degli insegnamenti di manzoniana memoria, non vorremmo trovarci domenica in tarda serata a ricordare l'impresa di uno dei tanti desaparecidos del pallone che all'improvviso ritornano alla ribalta e, guarda caso, sempre contro i granata.

La partita contro la Lazio giunge nel momento più tormentato della stagione, quella decisiva ai fini della classifica generale che dà o toglie la zona Europa, che dà o toglie la Serie A.

Non vogliamo credere in questa seconda catastrofica ipotesi, però non è il caso di abbassare al guardia perchè si sa che con i tre punti della vittoria si passa dalle stelle alle stalle in brevissimo tempo.

E si sa anche che quando si gioca per dover fare il risultato esso non arriva mai anzi basta il minimo intoppo per creare il panico in quei giocatori che improvvisamente non credono più nei propri mezzi, ammesso e non concesso che esista ancora l'amor proprio legato alla maglia. 

Sabato sera pensiamo sia il momento della verità per la banda Ventura: il verdetto del campo sarà sicuramente giudice del buon operato sia in panchina sia pure sul prato dell'Olimpico. 

Ci vuole una vittoria per questo Toro che annaspa, incespica, e qualche volta riesce a incornare: ma alla fine vince sempre il matador, che si chiami Amauri o come dir si voglia. 

Finita la "distrazione TV", auguriamo ai tifosi che il Presidente Cairo stia vicino alla squadra per farsi sentire ma non soltanto fisicamente bensì con quella determinazione che lo renderebbe più forte nel momento di far valere le proprie ragioni nelle sale dell'Istituzione sportiva.

Non per recriminare sui rigori non dati o quant'altro ma per suscitare la giusta considerazione che merita il Torino, culla di campioni, terra di conquista nel recente passato ed oggi nella posizione amorfa di una classifica che sta premiando giustamente la professionalità e la Dirigenza dei cugini bianconeri.

Solo questa ultima considerazione deve essere lo sprone d'eccellenza per giungere forti fisicamente e psicologicamente al momento del derby che si sa conta per i torinisti come vincere lo scudetto.

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Articolo pubblicato il 14/03/2013