Oggi al consiglio europeo Monti chiederà misure urgenti per favorire la crescita e l'occupazione

I capi di Stato e di governo europeiascolteranno il premier uscente Mario Monti sulla necessità di misure urgenti per la "fiscal consolidation"

Fonte: IlSole24Ore

Esamineranno la proposta italiana di creare una commissione ad hoc per valutare quali "investimenti produttivi" scomputare dal debito pubblico, una sorta di anticipo della "golden rule". Prenderanno poi buona nota dell'esigenza di iniettare "fresh money" nel sistema delle imprese piccole e medie riducendo quegli inaccettabili tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni (tema affrontato ieri dal presidente Giorgio Napolitano con il presidente confindustriale Giorgio Squinzi) ma senza entrare nel merito del fatto che molti 
Paesi del Sud Europa, tra i quali il nostro, sui quei termini (180 giorni per l'Italia secondo la Cgia di Mestre a fronte di 65 della media Ue) hanno giocato molto nel passato per alleggerire l'impatto del debito pubblico sul patto di stabilità.Fino a qui praticamente nessuna grande novità se si esclude il fatto che Mario Monti, per quello che potrebbe essere il suo ultimo Consiglio Ue e accompagnato dal fido Enzo Moavero (risultato non eletto nelle ultime elezioni) trascorrerà a Bruxelles solo la giornata di oggi favorito anche un ordine del giorno che ha relegato la discussione sulla Russia a domani. Il rientro a Roma è infatti previsto nella tarda serata di oggi dopo l'Eurogruppo per non perdere l'insediamento del nuovo Parlamento.
Ma i leader europei (nonostante un fonte tedesca assicuri che non si parlerà affatto dell'esito del voto in Italia) dentro e fuori la sala del Consiglio saranno molto interessati a conoscere da Monti cosa c'è veramente da attendersi dalla politica italiana, se i venti di cambiamento e di novità siano effettivamente tali e di che pasta sia fatto l'"antieuropeismo" del movimento Cinque stelle, loro che finora si erano confrontati solo con l'antieuropeismo di Bossi o con la versione più "intellettuale" di Giulio Tremonti. Non riescono infatti a collocare bene un nuovo protagonista della vita pubblica italiana come Grillo affidandosi solo alle sue dichiarazioni come quella di ieri all'Handelsbaltt dove l'ex comico afferma che "l'Italia è già di fatto fuori dall'Euro" ma "l'Italia rimarrà nell'area euro finché le banche del Nord Europa non riavranno gli investimenti effettuati dalle loro banche sui titoli di Stato italiani, poi le stesse banche lasceranno cadere il Belpaese come una patata bollente».

Grillo rilancia anche l'idea di un referendum popolare (ma on line) per confermare l'adesione alla moneta unica e la permanenza del nostro Paese nell'Unione monetaria europea, «tutti temi - ricorda Grillo - sui quali non si é tenuto conto della Costituzione». Alla vigilia del vertice Monti preferisce tuttavia concentrarsi sui temi oggetto del Consiglio.
In un'intervista ricorda di avere sempre evitato di dare la responsabilità all'Europa per i sacrifici derivanti dalla disciplina di bilancio ma ora, dice, "l'Ue deve sostenere e ricompensare gli sforzi intrapresi a livello nazionale imprimendo maggiore efficacia all'attuazione degli strumenti per la crescita". Se glielo chiederanno Monti dirà anche qual è la sua ricetta per uscire dall'impasse del dopo voto: un governo di coesione nazionale, ma senza il Movimento Cinque Stelle per continuare a realizzare le riforme avviate negli ultimi mesi. "In un certo senso quella era anche la proposta nostra per restare all'opposizione – dice a Il Sole 24 ore Giusy Campo, coordinatrice di un tavolo sulle politiche europee del M5s – ma il Pd l'ha rifiutata perché ha dei problemi con il suo elettorato; sui temi oggetto del vertice siamo stati comunque tra i primi a batterci a favore dell'occupazione e contro i ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione che stanno facendo fallire centinaia di piccole imprese".

 

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Articolo pubblicato il 14/03/2013