Chi è Olli Rehn.
Il Palazzo del Parlamento europeo

Un finlandese che si comporta come un tedesco.

Olli Rehn è un ex calciatore, perché ha giocato nel Mestaruussarja, ed è anche un politico. E’ un finlandese, ma si comporta come un tedesco.

Olli è stato candidato alla carica di commissario europeo dal governo finlandese e poi ha assunto l’incarico di Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari. Questo ruolo non gli è stato assegnato dalla sua Finlandia ed a nessun abitante dell’eurozona è stato concesso di votarlo. E’ stato semplicemente nominato con insindacabile parere, dagli altri commissari dell’ eurocasta che, hanno adottato la consuetudine ( non certo democratica) di nominarsi a vicenda e che si sono attribuiti il privilegio di spartirsi le più alte cariche europee, senza alcun controllo esterno. Ed è solo uno degli aspetti discutibili dell’UE.

L’ex calciatore Olli Rehn è uno degli euroburocrati che, avvalendosi del potere che la sua carica gli conferisce, ha imposto l’attuale condizione di austerità e di recessione ai paesi europei, esclusa la Germania della Merkel.

Il finlandese è inoltre l’uomo che, avvalendosi della sua carica, ha imposto all’Italia, in fraterna combutta con gli altri commissari, di versare all’Europa, ogni anno, 150 miliardi di euro (ben 976 miliardi in sette anni). Pochi italiani lo sanno. E’ vero che in parte ritornano all’Italia. Ma, come osserva Granzotto, “i ritorni sono di quelli pelosi, nel senso che dipendono dai ghiribizzi e dagli algoritmi di una manica di mezze maniche insediate a Bruxelles, negli sfarzosi palazzi dell’UE.” Sono costoro, osserva ancora Granzotto, a decidere come dobbiamo spenderli ed a stabilire cosa ci serve e cosa no.

Il buon Olli, forse memore del suo passato di calciatore (nella squadra del Mestaruussarja doveva avere un ruolo di difensore) si è permesso di entrare a gamba tesa nella competizione elettorale italiana e si è schierato, in veste di sponsor, a fianco del suo dipendente Mario Monti. “Ad ogni tranvata presa da Mario Monti -scrive Micalessin- spuntava lui, la sua stampella parlante, sempre pronta a ricordare in eurovisione i meriti del professore e le colpe dei suoi indegni avversari”.

Con il misero risultato per il bocconiano che le elezioni hanno evidenziato.

Oggi sull’opera del commissario finlandese Olli Rehn si abbatte il giudizio quasi unanime dei maggiori economisti mondiali, che bocciano le politiche di austerità da lui imposte ai paesi europei.

Tra tutti il premio Nobel Paul Krugman che scrive che i vertici UE hanno già fatto danni tremendi e ne faranno altri. Gli studi economici minano la credibilità delle loro politiche.

E Paul de Grauwe della London School of Economics che afferma, senza mezzi termini, che la politica macroeconomica dell’eurozona è un disastro. I vertici della unione europea non avrebbero potuto essere più stupidi.

Mario Monti è stato l’allievo più obbediente di Olli Rehn.

Visti i risultati raccolti alle elezioni, c’è da sperare che i suoi seguaci, da oggi, smettano almeno di ripetere ad ogni comparsata, come uno stolido mantra, che “il professore ha portato in equilibrio i conti del paese”.

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Articolo pubblicato il 05/03/2013