"Condivido al 100% l'allarme lanciato da Bracalente"

Così afferma Mario Borghezio, Deputato della Lega Nord al Parlamento europeo

 

L'allarme lanciato dal 'patron' di Nerogiardini, sul rischio che alcuni aspetti del regolamento europeo per l'etichettatura "made in" possano favorire "i tarocchi" è ripreso da un'interrogazione presentata dall'On. Borghezio alla Commissione Europea.

 

In essa, Borghezio scrive:

 

"Nel suo documento COM(2013)78 del 13.02.2013 relativo alla "proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza dei prodotti di consumo e che abroga la direttiva 87/357/CEE del Consiglio e la direttiva 2001/95/CE" e, in particolare all'articolo 7, si fa riferimento all'applicazione del Codice doganale europeo riguardo all'indicazione di origine".

 

E aggiunge:

 

"Sulla base di tale articolo, una merce alla cui produzione hanno contribuito due o più Paesi viene considerata originaria del Paese in cui è avvenuta l'ultima trasformazione o lavorazione sostanziale. Si può dedurre quindi che chi avesse delocalizzato la produzione di scarpe o abiti, può semplicemente etichettarle, ad esempio, come italiane, purché l'ultima lavorazione si stata effettuata in Italia. Praticamente, con il nuovo regolamento si potrà etichettare come italiano un prodotto che italiano, originariamente, assolutamente non è".

 

Borghezio chiede quindi alla Commissione Europea quanto segue:

 

"La Commissione Europea non ritiene che, in forza di tale normativa, sia il produttore sia il consumatore finale non siano realmente tutelati dalle falsificazioni?

 

La Commissione Europea quali iniziative intende attuare in merito?"

 

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Articolo pubblicato il 22/02/2013