Ulteriori finanziamenti al progetto ESA

Lo richiede il Deputato al Parlamento europeo Mario Borghezio (Lega Nord)

Ricorda l'On. Borghezio nella sua interrogazione:

"Dopo l'eccezionale pioggia di meteoriti sugli Urali del 15 febbraio e all'asteroide 2012 D4 sfrecciato vicino alla Terra, molti si sono accorti della necessità di rilanciare seriamente la ricerca scientifica prima che sia troppo tardi. Autorevoli scienziati, di tutto il mondo, hanno fatto capire che l'umanità ha una missione comune: difendere la Terra da asteroidi, meteore e comete, presenti attorno a noi molto più di quanto si immagini".

Nonostante vari tentativi pregressi, la collaborazione USA-Russia per una difesa strategica della Terra ha segnato finora il passo. Il vice primo ministro russo Dmitri Rogozin ha rilanciato la proposta e all'agenzia Interfax ha dichiarato:

 

"Ho parlato prima della necessità di qualche tipo di iniziativa internazionale per stabilire un sistema di avvistamento e prevenzione dal pericolo di avvicinamento alla terra di oggetti di origine extraterrestre".

 

Nel 1983 Reagan lanciò il programma di difesa missilistica basato sulle tecnologie del futuro, ma in seguito il programma fu sabotato. Infatti, la ricerca sull'SDI ha seguito solo la traccia dei sistemi a energia cinetica, destinata al fallimento. I sistemi ABM che la NATO sta installando in Europa sono proprio questo, e sono stati giudicati completamente inefficaci da quattro diversi rapporti commissionati dal Congresso USA.

 

Recentemente, un portavoce della NASA ha confermato che attualmente nei piani dell'ente spaziale americano non ci sono programmi per la difesa dagli oggetti spaziali di queste dimensioni. E ciò, nonostante la NASA stimi che nelle vicinanze della terra ci siano circa 11,5 milioni di asteroidi inferiori ai 30 metri di diametro, e mezzo milione tra i 30 e i 100 metri, che causerebbero distruzioni indicibili nel caso di un impatto con la Terra.

 

Ora Borghezio sollecita la Commissione Europea ad intervenire affinché il progetto dell'ESA, che ha lanciato un anno fa un programma di ricerca sugli oggetti pericolosi nello spazio denominato NEO Shield (Near Earth Objects), venga ulteriormente ed adeguatamente finanziato al fine di contribuire urgentemente e significativamente alla difesa strategica della Terra.

 

                                     

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Articolo pubblicato il 21/02/2013