Sanremo: "Festival nel rispetto delle regole"
Marco Mengoni

Apprezzamento di Patrizia Polliotto, Presidente UNC

Tutto è bene quel che finisce bene. Quest’anno, finalmente, dopo alcune passate edizioni piene di polemiche e casi di violazione palese del regolamento, a parte l’esibizione di Maurizio Crozza che ha acceso giuste perplessità e fuochi di discussione a riguardo, tutto è filato liscio sotto il profilo legale.

A parte quanto riportato da Dagospia, fonte secondo la quale la scelta dell’azienda di rilevamento demografico che ha gestito il televoto sia stata fatta senza bando di gara, nel merito della quale come UNC non entriamo, ciò che conta è che il televoto abbia funzionato regolarmente e non vi siano stati problemi di sorta.

 Anche i cantanti di ambedue le sezioni, Big e Giovani, possedevano tutti i requisiti per salire sul palco dell’Ariston, e anche questo è un fatto assolutamente positivo. Un plauso pertanto da parte dell’Unione Nazionale Consumatori sia alla Rai che alla Direzione e Commissione artistica del Festival”.

Così conclude l’avvocato Patrizia Polliotto, Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.

 

Il giornalista Maurizio Scandurra, critico musicale e scrittore traccia un bilancio della manifestazione canora

"La Rai restituisca il Festival a Pippo Baudo e ai Grandi della canzone italiana per il 2014"  

 

Complimenti a Marco Mengoni per la vittoria. Voce potente, esecuzione perfetta, e devo dire anche bel brano, con un arrangiamento dal grande respiro orchestrale che ne valorizza aspetti vocali e testuali. Quello che noto è che dai tempi di Marco Carta in poi, salvo la nobile eccezione di Roberto Vecchioni, il podio del Festival continua a essere occupato in pole position da artisti provenienti da talent e reality show, quali Valerio Scanu, Emma, e via discorrendo.

Senza nulla togliere a questi cantanti, Sanremo è un punto di arrivo, e non di partenza di carriere che poi spesso durano quanto il tempo di una giornata di sole. Il consumismo dilagante ha fatto breccia prepotentemente anche nelle sette note, ove l’accordo case discografiche-tv, per motivi di fatturato e di share, sforna come una panetteria iperattiva artisti di stagione, capaci di vendere anche tante copie in brevissimo tempo e fare ascolti importanti, per poi passare dalle stelle alle stalle, nel dimenticatoio, e avanti il prossimo.

La lista è lunghissima. Plaudo a Bisio che, a differenza di Maurizio Crozza, ha saputo dimostrare con talento e maestria, quale è la differenza tra satira e monologhi politici capaci di far ridere di gusto, e non infastidire, suscitandone a ragione le ire, del pubblico sia in teatro che a casa. Mi auguro che il prossimo Festival veda il ritorno dei grandi cantanti italiani, e che i giovani, per calcare le scene tra i Big, magari abbiano pubblicato almeno tre o quattro album, a conferma di poter essere considerati tali.

 E mi aspetto con gioia il grande ritorno di Pippo Baudo. Perché per me, ma anche per la maggior parte dei grandi della canzone italiana e della gente, come hanno scritto l’indimenticabile Sergio Bardotti, che ricordo con affetto, con il maestro Pippo Caruso, “Sanremo è Sanremo” solo se c’è il Pippo nazionale”.

 

 

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Articolo pubblicato il 17/02/2013