Vile attacco alla Lapide per i Martiri delle Foibe.
La lapide distrutta

Alternativa Tricolore denuncia l'ignobile gesto

"Gli Antifascisti di Torino si macchiano di nuovo di un ignobile atto di infamia; alcuni ignoti hanno distrutto per la seconda volta la Lapide commemorativa posta dal Comune di Torino nel quartiere Lucento che accolse gli Esuli arrivati nel capoluogo Piemontese".

 

Lo denuncia Luigi Cortese, Segretario Nazionale di Alternativa Tricolore, che insiste:


"Questi atti di infamia colpiscono la memoria di chi ha vissuto sulla propria pelle atti di infamia da parte del Maresciallo Tito e dei suoi partigiani, ricordiamo che nelle foibe furono gettate 20.000 Italiani i quali come colpa avevano il fatto di essere ITALIANI, ricordiamo anche che 350.000 Italiani furono costretti a lasciare tutto quello che avevano e scappare per avere salva la vita, ma quello che nessuno ricorda è il fatto che questi Italiani una volta arrivati nel loro paese furono trattati come bestie, ricordiamo che giunti in Italia, sono stati trattati come dei cani, a Bologna furono oltraggiati nei treni e privati di un qualunque aiuto in quanto venivano considerati sporchi fascisti, per poi essere collocati per anni in campi profughi, dimenticati da tutte le istituzioni".

 

Posizione storica assai forte che così si completa:

 

"Questo attacco riapre una ferita mai completamente chiusa, chi si macchia di un atto del genere rinnega profondamente una storia triste del dopoguerra italiano, qui non si tratta di fascisti ed antifascisti qui si parla di Italiani. Per la giornata di Domenica 10 il partito Rifondazione Comunista ha organizzato un banchetto antifascista sul territorio di Torino, dopo questo vile attacco, noi di Alternativa Tricolore, speriamo che annullino questo evento perché altrimenti significherebbe dare il loro plauso a chi si è sporcato di questo ignobile atto ed in un certo qual modo diventare complici. Alternativa Tricolore sarà presente il 09 febbraio alle ore 10.30 presso il luogo dove era posta la Lapide per ricordare e denunciare questo ignobile atto, in cuor nostro cova la speranza che almeno questa volta i colpevoli vengano presi".

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/02/2013