Domenica 27 gennaio il primo atto ufficiale del Carnevale torinese ha vissuto la tradizionale sfilata dei carri allegorici alla Pellerina.

In minor numero in confronto all'anno scorso, ed era facilamente prevedibile, hanno comunque ridestato nei presenti il desiderio di lasciarsi per un attimo alle spalle ansie e preoccupazioni e trascorrere un pomeriggio fatto di colori, musica e nubi di coriandoli.

Non è mancata la satira politica come pure la presenza di Gianduja e Giacometta, simboli storici della Torino che oggi non sta mai ferma, tassello nel mosaico del tempo che fu e si ripropone quotidianamente in altra veste.

Ma al di là di nostalgici ricordi che la crisi economica ha ancor più evidenziato, desideriamo ricordare la gioia ed il sorriso dei bimbi e di "grandi" divenuti bimbi per incanto per essere anch'essi attori dello spettacolo che si andava creando tutt'intorno.

La sfilata si è sviluppata sul consueto percorso attorno al parco partendo da corso Regina Margherita.

C'è comunque da elogiare l'impegno artistico ed economico di chi ha voluto preparare il carro come pure il gruppo folkloristico per poter affermare con orgoglio: "Nonostante tutto, c'ero anch'io".

Ed è questo il messaggio trasmesso alle ali di folla che hanno accompagnato gli attori dello spettacolo carnascialesco nel momento di spensieratezza che coinvolge tutti i presenti, grandi e piccini.

Accanto alla sfilata, le giostre con le loro attrazioni sempre più sofisticate accanto ai "baracconi" tradizionali ed una Fiera dei Vini formato crisi con pochi espositori e ristoratori in confronto anche solo all'anno scorso.

Un segnale forte che ha confermato quanto sia grave il momento, quanto aumenti la prudenza anche in vista di un futuro governativo fatto di continue scaramucce fra chi dovrebbe garantire il quieto vivere a tutti.

Oggi il Carnevele continua ma, per non essere cattivi, soltanto sul calendario.