La biblioteca di San Salvario non deve chiudere!
Bimbi e genitori uniti nella protesta

Al Sindaco Fassino il manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche

Il flash mob che si è svolto sabato 19 gennaio in difesa della biblioteca Shahrazad, la biblioteca di San Salvario, ha dimostrato ancora una volta come questa realtà sia particolarmente sentita dalla cittadinanza del quartiere, in particolare famiglie con i figli in età scolare, associazioni.

 

Il portavoce del Coordinamento delle Associazioni Biblioteca Sharahzad tiene a sottolineare:

 

"Spiace aver letto dalle parole del presidente della Circoscrizione 8, Mario Cornelio Levi, che le centinaia di persone mobilitate siano vittime di disinformazione. Noi abbiamo troppo rispetto per loro e pensiamo che invece siano perfettamente informati della grave situazione di incertezza e delle pesanti ricadute se l’esperienza e il modello Shahrazad dovessero terminare".

 

Con uno degli scenari prospettati e cioè lo spostamento totale in via Lombroso, la biblioteca scolastica sarà fortemente ridimensionata e verrà meno un importante punto di riferimento per i ragazzi e le famiglie del quartiere, soprattutto in orario extrascolastico.

 

Nel caso si chiudesse completamente i ragazzi della scuola non avranno più a disposizione in orario scolastico il 90% dei libri della biblioteca, poiché anche solo per 100 mt di spostamento le classi necessitano di 2 insegnanti e l'autorizzazione scritta dei genitori per portarli fuori della scuola.

 

Insiste il Coordinamento:

 

"Il modello “tradizionale” proposto dal presidente Levi (gestione e apertura da parte di un dipendente comunale della nuova sede) va nella direzione opposta dell'attuale modello vincente, come unanimemente riconosciuto. Oggi la biblioteca non è solo un punto prestito, ma un vero e proprio centro di aggregazione culturale, di mobilitazione di intelligenze collettive, un luogo aperto a ogni contributo del territorio. Perciò ci chiediamo cosa intenda Levi quando parla di biblioteca ufficiale”.

 

"Le risorse - aggiunge- sono una questione di priorità e scelta politica. Non chiediamo centinaia di migliaia di euro ma 25mila euro circa per tener aperti entrambi gli spazi. Abbiamo presentato un progetto con 3 scenari diversi,  con il coinvolgimento di un'importante realtà culturale come Paratissima. L'attuale sede dedicata alla scuola e agli studenti, mentre via Lombroso sarà incentrata su arti contemporanee e design.

 

La nuova biblioteca di via Lombroso avrà una dotazione libraria di poco superiore alla Shaharazad. Perciò l'unico valore aggiunto sarebbe dato dalla permanenza delle due sedi. Proprio in considerazione del momento di difficoltà, il progetto prevede una forma di autofinanziamento, pari al 50%, che possa sgravare le finanze pubbliche. L'orario di apertura previsto dal progetto è anche serale e domenicale, impossibile per un servizio standard e più vicino ai cittadini, “ufficiale” come detto da Levi".

 

"Pensiamo - e chiude -  che in qualsiasi altro luogo questo progetto sarebbe accolto a braccia aperte: 600 artisti di Paratissima, una dozzina di associazioni coinvolte, centinaia di persone che ci sostengono e orari di apertura vicini ai cittadini. Basterà un dipendente comunale per sostituire tutto questo? Oggi manderemo al Sindaco Fassino il manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche, per sottolineare il loro valore prioritario nello sviluppo sociale e culturale della società".

 

 

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Articolo pubblicato il 20/01/2013