Una centrale idroelettrica alla diga Michelotti

Lo segnalano Italia Nostra (Sezione di Torino), Legambiente Circolo Ecopolis, Pro Natura Torino, Associazione OltrePo

A firma del Vicepresidente di Pro Natura Emilio Soave  ci perviene questa nuova "chicca ambientale" deliberata da Palazzo Civico

 

Come si legge dalla stampa cittadina, "Palazzo Civico ha finalmente pubblicato il bando per la costruzione di un impianto idroelettrico sul salto della Diga Michelotti, che comporterà anche la realizzazione di una serie di opere complementari per rendere fruibile quel tratto del Po, dodici kilometri di fiume potenzialmente navigabili". 

 

Già nel mese di marzo del 2012, allorché il Consiglio Comunale aveva approvato questo progetto prima ancora che fosse chiusa la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Provincia di Torino, avevamo espresso le nostre preoccupazioni, per un doppio ordine di motivi.

 

Da una parte il fantasioso collegamento di questo intervento con la prosecuzione della navigazione fluviale fino all'area della Confluenza; dall'altra il mancato approfondimento degli aspetti ambientali e paesaggistici, dato l'impatto del progetto sul parco Michelotti, sia per le opere previste, sia per le complesse fasi di scavo e cantierizzazione. E' comunque mancata in materia anche un'adeguata informazione ai cittadini, col coinvolgimento dell’Ottava Circoscrizione, territorialmente competente.

 

Nel momento in cui viene pubblicato un bando, con scadenza il 5 marzo, ci pare indispensabile che si chiariscano i dubbi da noi all'epoca manifestati, anche a nome di Italia Nostra Sezione di Torino, Legambiente Ecopolis e dall'Associazione OltrePo.

 

In concreto, non appare chiaro dal bando pubblicato se siano già stati acquisiti i pareri formali della Soprintendenza ai Beni Culturali e Architettonici, trattandosi in questo caso di un ambito sottoposto a vincolo diretto da parte del Ministero ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e di tutti gli altri aventi competenza in materia.

 

Il giudizio di compatibilità ambientale espresso dalla Provincia di Torino in data 20 marzo 2012 citava espressamente le perplessità espresse dalla Regione Piemonte e dalla Soprintendenza, che aveva espressamente indicato la "preoccupazione per il sensibile contesto paesaggistico", caratterizzato da importanti emergenze architettoniche.

 

E sempre la Provincia, nel suo giudizio di compatibilità ambientale, dopo essersi espressa nelle materie di sua competenza nel campo delle derivazioni idriche, rinviava ad ulteriori autorizzazioni da parte degli altri Enti titolati ed indicava prescrizioni dettagliate per la realizzazione dell'intervento. Esprimeva anche dubbi sul tema della navigabilità del Po a valle della Diga Michelotti.

 

Ci pare quindi indispensabile che sia resa pubblica tutta  la documentazione in materia, con i pareri espressi da altri Enti sovraordinati rispetto al Comune, e che il progetto sia adeguatamente illustrato ai cittadini prima della chiusura del bando, data la delicatezza del contesto ambientale in cui si colloca.

 

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Articolo pubblicato il 19/01/2013