Delegazione per il Punto nascite di Domodossola

10.396 firme raccolte in due mesi

Hanno raccolto 10.396 firme in due mesi per evitare la prevista chiusura del Punto nascite dell’Ospedale San Biagio di Domodossola. Una delegazione di cittadini della zona, formata dai rappresentanti di Cittadinanza Attiva-Tribunale del malato, SoS Ossola, Movimento Ossolano tutela ospedale, è stata ricevuta il 15 gennaio a Palazzo Lascaris dal presidente del Consiglio regionale e dall’assessore alla Sanità.

“Siamo in una zona di montagna – hanno sostenuto gli intervenuti – per arrivare all’ospedale di Verbania o peggio di Novara, dobbiamo affrontare ore di viaggio in auto o in ambulanza. Chiediamo che siano assicurate le emergenze in una zona così periferica e disagiata. In questi ultimi mesi alcuni bambini sono stati partoriti in auto ed una bimba è addirittura nata morta. Il punto nascite è essenziale anche se i nostri parti sono pochi,  il servizio per la maternità non può essere barattato con l’emodinamica”.

L’assessore ha spiegato come il limite imposto dal Ministero sia di mille parti l’anno per ogni ospedale.

“Noi abbiamo già abbassato a 500 parti l’anno, ma a Domodossola siamo solo a 270 nascite l’anno. Miglioreremo il sistema di monitoraggio delle partorienti, i trasporti in ambulanza ed il servizio materno-infantile”.

Anche  il presidente del Consiglio regionale Cattaneo ha assicurato la massima attenzione al problema dell’ospedale di Domodossola:

“Abbiamo comunque raggiunto la certezza che il nuovo servizio di emodinamica (per la gestione delle emergenze in caso di infarto ndr), che è stato tolto in altre zone del Piemonte, verrà installato all’ospedale San Biagio di Domodossola: un segno tangibile di attenzione per la salute dei cittadini in un territorio particolare”.

 

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Articolo pubblicato il 16/01/2013