Obama e le armi da fuoco: la guerra continua

New York approva la prima legge e la Casa Bianca è pronta per le nuove misure

Fonte: Giornalettismo.com

Lo aveva promesso ai cittadini americani dopo la strage alla scuola di Newtown, dove la follia del giovane Adam Lanza costò la vita a venti bambini. Adesso il presidente degli Stati Uniti Barack Obama rilancia la sfida alla potente lobby delle armi, annunciando che non si limiterà ad una semplice revisione della normativa sulle armi d’assalto. Il bando potrebbe essere esteso alle più comuni pistole, negli ultimi tempi al centro di diverse sparatorie, come spiega il New York Times. In attesa di maggiori dettagli, arriva da New York la prima legge restrittiva sul possesso e l’acquisto delle armi d’assalto.

NEW YORK – Prima di conoscere la strategia che sarà annunciata da Obama e dal vice Joe Biden, è stato quindi lo Stato della costa est ad approvare la prima normativa in grado di predisporre un controllo più severo sul possesso delle armi d’assalto. Ma non solo: sarà più complicato anche acquistare le semplici munizioni. Così come, per le persone che soffrono di disturbi mentali, riuscire a procurarsi in modo semplice un’arma. Quella condotta dallo Stato di New York è stata una vittoria personale per il sindaco Bloomberg, che da sempre sostiene la necessità di limitare la potente lobby delle armi.

PROPOSTE OBAMA-BIDEN – L’attesa ora si sposta sulle decisioni che verranno assunte dal governo federale: il presidente Obama ha annunciato una “road map” che includa non solo restrizioni per le armi più pericolose, ma anche per pistole e strumenti più leggeri, in modo da offrire un chiaro segnale contro la violenza negli Stati Uniti. E’ il Washington Post a spiegare come l’intervento federale dovrebbe consistere in 19 provvedimenti: atti che non hanno bisogno di passare per il Congresso, utilizzando le prerogative presidenziali. “Il presidente ha chiarito che intende adottare un approccio globale,” ha spiegato Jay Carney, addetto stampa della Casa Bianca, aggiungendo che l’obiettivo della Casa Bianca è quello di eliminare o quanto meno mitigare “la piaga della violenza armata negli Stati Uniti”.

NUMERI – Questo perchè, se i fucili semiautomatici sono stati utilizzati in numerose sparatorie recenti, comprese quelle di Newtown e Aurora, così come in Colorado (dove sono state uccise 12 persone in un cinema nel mese di luglio, ndr), la stragrande maggioranza degli omicidi passa invece per la facilità negli Usa di procurarsi pistole. Nel 2011, 6.220 persone sono state uccise con colpi d’arma da fuoco, 323 da fucili, secondo il “Federal Bureau of Investigation”. Così, mentre l’amministrazione dovrebbe cercare di limitare alcuni tipi di armi d’assalto, si impegnerà anche per tenere sotto controllo le armi da fuoco più leggere, quelle comunemente usate dai criminali comuni. Spesso acquistate in modo troppo semplice da persone che soffrono di disturbi mentali.

REAZIONI E LADY GAGA - Eppure la lobby delle armi non intende mollare: per questo è stata annunciata ieri la prima “Giornata delle armi”, per il prossimo 19 gennaio. “Rivendichiamo il diritto di possedere un’arma”, hanno spiegato gli organizzatori, un gruppo di Washington D.C., contrario ad un maggiore controllo sull’uso delle armi. Anche l’opinione pubblica continua a discutere: molto scalpore hanno fatto le immagini della “trovata” particolare della cantante Lady Gaga, che nel suo ultimo show in Canada si è presentato con un reggiseno con dei mitra, scatenando sia polemiche che apprezzamenti.  Tanto che si parla già di una nuova “moda delle armi”, con Buzzfeed, che si chiede se sarà questa l’ultima tendenza nel mercato degli accessori.

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Articolo pubblicato il 16/01/2013