Per la rassegna i classici della prosa
BIGLIETTO INTERO €15,00/ RIDOTTO €12,00
ALFA TEATRO, VIA CASALBORGONE 16i TORINO
COMPAGNIA TEATRO GARAGE
Il Teatro Garage nasce a Genova nel 1981.
Allestisce numerosi spettacoli di Samuel Beckett e degli autori cosiddetti del Teatro dell'Assurdo; partecipa a varie rassegne promosse dal Comune di Genova.
Nel 1988 l'Amministrazione Comunale affida al Teatro Garage la gestione della SALA DIANA, un piccolo teatro ricavato dalla galleria dell'ex cinema Diana; il Teatro Garage realizza diversi lavori di miglioramento e dota la sala delle opportune attrezzature tecniche.
Da allora l'attività della SALA DIANA è continuativa: vi si svolgono stagioni teatrali dì produzione e ospitalità su due filoni portanti: la drammaturgia contemporanea e il genere comico, concedendo spazio alle produzioni che uniscono la ricerca alla qualità, il nome noto alla compagnia più giovane.
Tra gli altri ricordiamo: Il Teatro Settimo, Yves Lebreton, Paola Pitagora, Lucia Poli, Amanda Sandrelli, Athina Cenci, Marco Messeri, Mario Scaccia.
Il Teatro Garage organizza poi la rassegna del comico "RIDERE D'AGOSTO ma anche prima" che si svolge annualmente nei periodo luglio-agosto. Ricordiamo fra le presenze più note al grande pubblico: Franca Valeri, Maurizio Micheli, Anna Mazzamauro, Mario Zucca, i Gemelli Ruggeri, Paolo Hendel, Daniele Luttazzi, Jacopo Fo, Luciana Littizzetto, Claudio Bisio.
L'attività si è ampliata negli ultimi anni, nel settore dell'organizzazione di stagioni teatrali curata per conto di comuni liguri. Nel 1994 Il Teatro Garage ha ricevuto il Premio Liguria per il teatro; nel 1997 e 1998 la nomination per l'Oscar del mare.
LO SPETTACOLO
Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati nelle Marche che allora appartenevano allo Stato Pontificio. La sua è una delle più nobili famiglie del paese. I genitori, Monaldo e Adelaide, incideranno in modo significativo nella sua educazione. Il padre, uomo di idee reazionarie, è amante degli studi; la madre, donna energica, molto religiosa fino a sfiorare la superstizione è legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo, che non riceve tutto l'affetto di cui avrebbe bisogno.
In conseguenza di alcune speculazioni azzardate fatte dal marito, la marchesa prende le redini della gestione familiare, riuscendo a rimettere in sesto il patrimonio grazie ad una rigida economia domestica.
Fino al termine dell'infanzia Giacomo cresce comunque allegro, giocando volentieri con i suoi fratelli, soprattutto con Carlo e Paolina che amava intrattenere con racconti ricchi di fervida fantasia.
La messa in scena dello spettacolo parte dall’analisi degli accadimenti pubblici e privati scava nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone in luce i dubbi, le speranze, le paure, il desiderio di vivere nonostante tutto.
Due attori-narratori introducono al clima storico politico di fine ‘700, per soffermarsi sulle vicende di Monaldo e Adelaide. Di tanto in tanto si liberano del ruolo di narratori, per diventare i personaggi. Un terzo attore, seduto alla scrivania, a parte, diventa il personaggio Giacomo Leopardi.
Il lavoro non ha la pretesa di essere esaustivo dell’opera e della vita, quanto soffermarsi sulle sofferenze di un uomo, di un grande letterato, che, in anticipo di almeno un secolo, mette a nudo quel “ male di vivere” caro a tanta letteratura del ‘900.
Musiche: Francesco Nardi
Compagnia: Teatro Garage
Scene: Enrico Musenich
Regia: Lorenzo Costa
Interpreti: Lorenzo Costa, Federica Ruggero
Autore: Lorenzo Costa
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Articolo pubblicato il 16/01/2013