Stampanti 3-D in viaggio nello spazio

La rivoluzione tecnologica continua con la costruzione di razzi e satelliti

Fonte: La Stampa

La Nasa ha fatto da apripista, ma i potenziali impieghi sono talmente tanti che già si parla di rivoluzione tecnologica. La protagonista è la stampante a tre dimensioni, una delle stelle dell'edizione 2013 dell'International Consumer Electronics Show, la maxi-fiera sull'hi-tech che si svolge ogni gennaio a Las Vegas.

E' stata per prima l'agenzia spaziale americana ad utilizzare la nuova tecnologia del «printing 3-D» per progettare componenti di razzi e satelliti da impiegare nelle missioni. Così, nel giro di poco tempo, l'esperienza di Cape Canaveral è stata mutuata dalle imprese con implicazioni importanti per il settore manifatturiero. Un esempio è costituito dall'industria dell'auto dove la stampante 3-D trova impiego per la progettazione di parti di carrozzeria e motore. La procedura non discosta molto da quella tradizionale, ma il risultato è all'avanguardia: il computer scannerizza il progetto e invia il comando di stampa. La 3-D fa il resto, assembla sottilissimi pannelli di plastica in larghezza, altezza e profondità che vengono uniti tra loro con il laser, sino a sfornare il prototipo pronto per essere sottoposto ai test di resistenza.

E con il progressivo impiego pratico si è perfezionata la stessa tecnologia delle stampanti 3-D, un tempo grandi come frigoriferi industriali e costose centinaia di migliaia di dollari. Preistoria rispetto ai modelli presenti oggi sul mercato grandi quanto un forno a microonde e disponibili online a 1.500 dollari. Presto diventeranno parte integrante dell'arredamento domestico, spiegano gli esperti, grazie al design sempre più aggraziato e ai prezzi sempre più accessibili, tanto che Carl Howe, analista di Yankee Group, parla di «processo di democratizzazione del manifatturiero».

Non a caso la stampante a tre dimensioni è stata una delle grandi protagoniste del Ces: sono quattro le aziende produttrici che hanno partecipato al bazar tecnologico di Las Vegas, mentre lo scorso anno ce n'era una sola. Tra queste MakerBot, fornitrice di colossi del manifatturiero come Ford, che nel corso della fiera ha levato i veli a un nuovo modello talmente economico da essere appetibile persino agli amanti del fai da te per la casa e del modellismo. E da Las Vegas è partita una vera e propria gara di progettisti e fanatici dell'hi-tech all'impiego delle nuove stampanti, dalla lavorazione dei gioielli alla progettazione di biciclette.

Persino l'iPhone di Apple può essere personalizzato attraverso prototipi realizzati con la 3-D. Alcune proposte hanno invece sollevato polemiche come quella di un ricercatore dell'Università del Texas che propone di usarle per dotare le guardie scolastiche di pistole capaci di sparare proiettili di gomma per evitare massacri tipo quello della scuola elementare di Sandy Hook. Ma è l'impiego in medicina quello che crea più entusiasmi, dove il «printing 3-D» potrebbe dare una mano importante alle tecniche di riparazione dell'anca e di ricostruzione della spina dorsale.

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Articolo pubblicato il 10/01/2013