Chiedo al “martire Pannella” di rinunciare ad un cappuccino in memoria delle vittime dei criminali
Natalino Gori

Natalino Gori, Presidente dell'Associazione Culturale Borgo Dora, ci scrive

"Gentile direttore, la imminente competizione elettorale ha già prodotto un’accelerazione frenetica della ricerca di visibilità da parte di coloro che, nel bene e nel male, prenderanno possesso nei prossimi mesi degli scranni dell’italico parlamento.

Ciò premesso ritengo che fra questi si possa serenamente includere il “martire Pannella” che, con il suo ennesimo e parrebbe definitivo sciopero della fame e della sete, riesce a ritagliarsi spazi crescenti in parecchi telegiornali, giornali e social network.

Quello che trovo scioccante è che il “martire Pannella” parrebbe disposto a sacrificare la propria vita, al riguardo ho qualche riserva, al fine di ridare dignità all’universo carcerario attraverso un’amnistia.

Vorrei sottolineare che sono ben poche le persone che non hanno a cuore il rispetto della vita, anche quella di un criminale, ma ritengo tremendamente inumano, cinico confinare nel totale oblio il ricordo ed il rispetto per le tante vittime che hanno patito, per mano di stupratori, spacciatori, rapinatori, scippatori, ladri, assassini, inaudite violenze fino all’estremo della soppressione della vita.

Mi piacerebbe, Signor Direttore, che il “martire Pannella” rinunciasse, almeno per una volta, ad un cappuccino in memoria di queste silenziose e dimenticate vittime".

 

 

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Articolo pubblicato il 21/12/2012