Facciamo rifiorire il futuro

I giovani del Sermig incontrano mons. Cesare Nosiglia, Elsa Fornero, John Elkann

La riforma delle pensioni, la precarietà, il futuro dell’impresa, la responsabilità nella vita civile e nella Chiesa. È stato un dialogo a tutto tondo quello tra i giovani del Sermig e il ministro Elsa Fornero, mons. Cesare Nosiglia e John Elkann. Ospiti dell’Arsenale della Pace, domenica 16 dicembre, sono stati i protagonisti dell’incontro sul tema “Facciamo rifiorire il futuro”. Spunti di riflessione su come rispondere alla crisi di questi anni.

 

Era atteso anche il ministro Francesco Profumo che non ha potuto intervenire per impegni sopraggiunti ma incontrerà i giovani del Sermig nel prossimo gennaio.

 

Il ministro Fornero ha rivendicato le riforme fatte dall’esecutivo, un governo nato in una situazione di stallo della politica, per aiutare il paese a risollevarsi.

 

“L’equità delle nostre misure - ha detto - è stata percepita meno del rigore, ma non è stata assente. Non avevamo scelta: dovevamo rimettere a posto i conti pubblici, anche il debito accumulato in passato”.

 

Come vede il futuro?

 

“Serve maturità, - ha risposto il ministro - bisogna diffidare di quelli che promettono cose troppo facili. Il cammino dell’Italia è ancora in salita: per questo, ognuno deve giudicare l’offerta politica, distinguendo il buono dal populismo. In campagna elettorale lo vedremo. Starà a ogni cittadino vigilare”.

 

Di lavoro e del futuro delle imprese ha parlato invece John Elkann, che si è detto fiducioso.

 

“L’Italia del futuro ha la possibilità di farcela; - spiega - bisogna chiedersi come stimolare i comportamenti virtuosi e i tanti talenti che esistono, piuttosto che piangersi addosso”. Poi, rivolto ai giovani: “L’Italia ha bisogno di imprenditori. Coltivate idee, iniziative, consapevoli che qualunque forma di impresa ha un livello di rischio che bisogna accettare. Al di là di nuove regole, l’Italia ha bisogno di una mentalità nuova”.

 

Per l’arcivescovo Cesare Nosiglia, invece, è fondamentale la credibilità che passa dagli esempi.

 

“Devo cominciare io, - ha spiegato ai giovani - non è semplice, ma è il traguardo che rende efficace la fede cristiana. Per far rifiorire il futuro, serve condivisione: condividere non solo le cose materiali, ma se stessi. Nella Chiesa e nel mondo ci sono tante situazioni difficili, ma quando le tenebre sono fitte, è proprio allora che sta per arrivare il giorno. Soprattutto per i giovani. Dobbiamo crederci, fare la nostra parte, solo così potremo sperare in un domani nuovo”.

 

Il fondatore del Sermig Ernesto Olivero ha ringraziato gli ospiti per aver accolto l’invito dell’Arsenale, un luogo - ha detto - che ha fatto del dialogo il suo stile:

 

“Il dialogo per noi è una ricchezza, l’occasione per incontrare l’altro e per crescere”.

 

 

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Articolo pubblicato il 20/12/2012