Edizioni Angolo Manzoni "in giallo"

Una vicenda ambientata a Cuneo e dintorni

Una vicenda "gialla", ambientata a Cuneo e dintorni, che si snoda tra analisi poliziesche e fragilità psicologiche, con un bel ritmo e un taglio filmico.

Valerio Valeri, stimato giornalista e scrittore, in seguito a un grave episodio perde l’entusiasmo per il suo lavoro. Ma il caso in cui è tragicamente coinvolto Davide Stern, nipote del partigiano ebreo Hugo Stern, di cui Valeri aveva raccolto la testimonianza per la tesi di Laurea sulla Resistenza, risveglia il suo senso del dovere. Questo dovere lo spinge a ritrovare la passione per il suo lavoro, per la verità e per la vita.

E se la vita è tutta un caso, il caso a volte ci rimette sulla giusta strada.

 

La temperatura segnava alcuni gradi sotto lo zero e i trenta centimetri di neve caduti alcuni giorni prima erano compatti al punto giusto. Infilò le ciaspole e, aiutandosi con i bastoncini da sci, zaino coi viveri sulle spalle, s’incamminò lungo la strada che conduceva al villaggio di Madonna d’Ardua: Valerio amava l’alta Valle Pesio e spesso ci veniva a camminare sia con Claudia che da solo, soprattutto quando aveva bisogno di concentrarsi per un articolo, un’inchiesta o per cercare l’ispirazione per un passo difficile di un romanzo. In qualsiasi stagione, cogliendone il mutare dei colori e apprezzandone i silenzi. A volte si fermava al punto d’osservazione faunistico, altre proseguiva per il cosiddetto “Pis del Pesio”, la sorgente del Pesio, e quando aveva tempo si spingeva fino al Rifugio Garelli e oltre, ad ammirare l’imponente massiccio del Marguareis. In quelle occasioni, scendendo, non mancava mai di passare per il Pian delle Gorre fermandosi davanti a quello che era stato il cimitero dei partigiani. In questa zona, durante il biennio ’44 -‘45, aveva operato la banda Cosa, e Valerio, negli anni, ne aveva conosciuto e intervistato alcuni componenti. “Adesso quasi tutti scomparsi”, pensò con tristezza.

 

Nicola Pettorino, Valerio Valeri e il caso Stern-Pennisi

Giallo ad alta leggibilità...

2012 Edizioni Angolo Manzoni EasyReading© 

 

 

“Un omicidio e un suicidio in un giorno solo sono davvero troppi, ” pensò.

Telefonò a Gabutti.

- Gli hanno sparato, tre proiettili da distanza ravvicinata: tutti al cuore. Il morto era il primario di ortopedia dell’ospedale. Ma c’è una coincidenza che andrebbe verificata: il suicida di questa notte era un infermiere e, sull’auto, abbiamo ritrovato una pistola. Potrebbe esserci un nesso tra i due morti.

- Vabbe’ Antò, verifichiamo subito. Non muovetevi da lì e fate attenzione alla scena del crimine, mi raccomando. Non toccate niente.

- Nessun problema, a toccare ci hanno già pensato i caramba.

- Dannazione! - esclamò Gabutti prima di chiudere la comunicazione. 

 

 

BIOGRAFIA Nicola Pettorino, nato a Roma nel 1961, di origini ischitane, vive a Peveragno (CN) e lavora a Torino. Laureato in Lettere, indirizzo storico, con una tesi sulla Resistenza in Valle Stura, ha collaborato con l’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo e curato alcune pubblicazioni sulla guerra partigiana.

Autore di diversi racconti, ha pubblicato nel 2008 il romanzo “Il quarto d’ora granata. Metodo, applicazione e fantasia rendono possibile ogni cosa” (Robin Edizioni); e nel 2011, per i tipi di Edizioni Angolo Manzoni, Una carezza da lontano, NARRATIVA A GRANDI CARATTERI.

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 20/12/2012