"Dalla mozione che assegnava il Sigillo Civico della Città di Torino alla neonata marocchina Laila è già un passo avanti … anzi indietro rispetto alla provocazione sullo ius soli: con la “delibera Viale” il PD segna una sostanziale retromarcia dalla battaglia per concedere la cittadinanza a tutti i bambini extracomunitari che nascano in Italia secondo il principio dello ius soli. Infatti la modifica di Statuto che oggi discutiamo in Sala Rossa aggiunge al requisito di essere nati a Torino anche la iscrizione alla scuola dell’obbligo, un elemento essenziale perché ammette implicitamente quanto noi sosteniamo da sempre: al momento della nascita un bambino non ha nazionalità, né appartenenza identitaria, mentre la reale integrazione avviene apprendendo la lingua, la cultura, la tradizione della Città e della Nazione in cui cresce e matura. Ovviamente la scuola acquista un ruolo fondamentale in questo percorso di italianizzazione e finalmente anche il centrosinistra lo ammette. Ma non basta".

Lo afferma Maurizio Marrone, Capogruppo PdL in Comune di Torino, che spiega:

"La mera iscrizione alla scuola dell’obbligo non significa nulla, è una indicazione vaga e imprecisa: il Popolo della Libertà intende fare chiarezza e ha presentato un emendamento di merito per richiedere come requisito il completamento della scuola dell’obbligo".

Infine il Consigliere Pdl lancia una sfida:

"Se la Sala Rossa la approverà i destinatari della cittadinanza onoraria torinese saranno adolescenti sedicenni che, dopo aver trascorso gli anni fondamentali della formazione tra i coetanei italiani, sono realmente nella condizione di meritare, comprendere e desiderare un simile passo, propedeutico all’acquisto della cittadinanza vera e propria con il raggiungimento della maggiore età, come già previsto dalla legislazione vigente. Cosa diversa da bambini di sei anni come accadrebbe con la versione attuale della delibera Viale. La parola al Consiglio Comunale".