"La delibera di modifica dello Statuto Gtt, richiesta dai privati come condizione per partecipare alla futura trattativa privata, è stata approvata dalla maggioranza pur con il voto contrario dell’opposizione. Problema risolto? Non proprio".

Lo dichiara Maurizio Marrone, Capogruppo PdL in Comune di Torino, che spiega:

"Il Segretario Generale del Comune, formalmente interpellato dal sottoscritto circa alcuni profili di dubbia legittimità della delibera, ha portato un elemento di novità che rischia di pesare come un macigno sulla futura trattativa privata per la vendita del 49% di GTT: infatti il dirigente ha affermato che a prescindere dalla circostanza che la specifica procedura in esame possa ricondursi o meno sotto tale aspetto alla normativa codicistica, la disposizione citata [il Codice degli appalti, d.lgs. 163/2006] richiede che nella speciale procedura negoziata ivi consentita “non possono essere modificate in modo sostanziale le condizioni iniziali del contratto”. Va da sé che la modifica di rilevanti elementi incidenti sulla governance della società la cui partecipazione azionaria è parzialmente oggetto di dismissione comporterebbe probabilmente un mutamento delle iniziali condizioni poste a base di gara. per le ragioni sopra esposte, quindi, del tutto verosimilmente, gli organi gestionali dovranno orientarsi per procedure connotate da presupposti diversi da quelli tipici delle ipotesi ex art. 56 comma 1 d.lgs. 163/2006”. 

"Eppure il Sindaco Fassino - sottolinea e si domanda Marrone - ha più volte ricordato, lamentandosene, che alla futura procedura negoziata andrà inevitabilmente applicato il Codice degli appalti, così come è stata applicata tale normativa alla gara pubblica già andata deserta. Dobbiamo concludere che la Giunta ha costretto il Consiglio ad approvare una vendita azionaria che non seguirà la disciplina legislativa vigente? La dismissione GTT è in un vicolo cieco grazie all’incompetenza di questa sinistra?".