L’Aress non è un doppione dell’assessorato alla Sanità
Palazzo Lascaris

Delegazioni a Palazzo Lascaris

L’Aress non è un doppione dell’assessorato alla Sanità e la sua chiusura comporterebbe la perdita di importanti professionalità e conoscenze, con una ricaduta negativa sulla qualità dei servizi sanitari.

Questo in sintesi il messaggio espresso da un gruppo di lavoratori dell’Agenzia regionale servizi sanitari ricevuto oggi in audizione a Palazzo Lascaris.

Al centro delle preoccupazioni dei lavoratori l’emendamento abrogativo dell’Agenzia, approvato in I Commissione e destinato a essere discusso in Aula a breve, in occasione dell’assestamento del bilancio regionale.

All’interno dell’Agenzia lavorano 46 precari di cui 30 interinali, 9 borsisti e 7 collaboratori. Erano presenti all’incontro il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, i vicepresidenti Fabrizio Comba e Roberto Placido, il consigliere segretario Tullio Ponso, l’assessore ai rapporti con le società partecipate Elena Maccanti, l’assessore alle Risorse umane Giovanna Quaglia e numerosi consiglieri.

Sempre il 27 novembre è stata ricevuta anche una delegazione sindacale dei 21 addetti al numero verde 800333444 della Regione Piemonte. I lavoratori hanno espresso forte preoccupazione per la ventilata chiusura - nel gennaio 2013 - del servizio del numero verde regionale e hanno chiesto spiegazioni sulle intenzioni della Regione e sulle prospettive occupazionali per i lavoratori di questo call center.

L’assessore Quaglia ha spiegato che il numero verde 800333444 è stato affidato con gara nel 2009 per un triennio in scadenza nel gennaio 2013 e che è in corso una valutazione fra gli uffici della direzione Patrimonio e quelli dell’Innovazione per decidere se rimettere a gara il servizio oppure riportare internamente quest’attività in capo alla Regione.










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Articolo pubblicato il 28/11/2012