Google: colosso mondiale dai profitti enormi, pagando pochissime tasse

Dopo la Francia e la Gran Bretagna, anche l'Italia si unisce alla protesta

Fonte: IBTimes.com

Ma come è possibile che in Europa paghi così poche tasse ? Un’azienda che entra nell’UE infatti può stabilire la sua sede in un Paese qualsiasi, potendo quindi scegliere quello con l’agevolazione fiscale migliore. Google ha scelto (come molti altri) l’Irlanda, data la tassazione al 12.5%.

Alcuni Paesi però stanno cominciando a chiedere il conto a questi colossi. Dopo le richieste di pagamenti da parte della Francia e i mormorii della Gran Bretagna, ora anche l’Italia si fa avanti: nel nostro Paese infatti BigG non paga né Ires, né Irap, né Iva. Il tutto però senza violare alcuna legge.

In Italia, il deputato del PD Stefano Graziano ha mosso un’interrogazione al ministro Grilli, proprio per sollecitare la questione. Una situazione simile è accaduta contro Ryanair , che assumeva dipendenti italiani con regimi fiscali irlandesi, evitando quindi di essere soggetti alla (troppa) pressione fiscale italiana. Ma non c’è solamente Google tra le aziende sotto accusa: nella stessa situazione ci sono anche Amazon e Apple. 

Il problema della fiscalità, soprattutto in questo periodo, è fonte di dibattito da parte dell’opinione pubblica. Da un lato c’è la disparità evidente e non paragonabile con alcuni “semi-paradisi fiscali”, come l’Irlanda. Dall’altro, c’è però il fatto che l’Italia dovrebbe cominciare a chiedersi il perchè non riesce ad avere quel “appeal economico” necessario per attirare nuovi investitori (e mantenere i vecchi).

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Articolo pubblicato il 25/11/2012