Pro Natura Torino ONLUS: "E' davvero indispensabile il parcheggio dietro la Gran Madre?"
La Gran Madre

Dubbi sull'utilità dell'opera in verità nmon condivisa dai cittadini residenti

Lettera aperta del Vicepresidente Emilio Soave, referente per l'Urbanistica

Un articolo pubblicato il 20 novembre scorso preannunzia un prossimo parere favorevole da parte della Soprintendenza in merito al progetto di parcheggio interrato (misto pertinenziale-pubblico) dietro la Chiesa della Gran Madre.

L’articolo riprende quasi testualmente quanto già pubblicato il 13 agosto scorso (“Parking GranMadre, rampe dietro la chiesa”). Non sappiamo se effettivamente vi sia già un parere in merito alla nuova ipotesi, che comporterebbe lo spostamento delle rampe di accesso al parcheggio sul retro della Chiesa, anziché realizzarle in via Lanfranchi e via Villa della Regina, e restiamo in attesa di conoscere gli effettivi orientamenti della Soprintendenza sul nuovo progetto.

Non possiamo che ribadire la nostra contrarietà al progetto, per le ragioni già esposte in due precedenti Lettere Aperte, poiché si tratta di un contesto di rilevante pregio storico e ambientale, da trattare con “delicatezza”, ed inoltre non si ravvisa un autentico “interess epubblico” nella realizzazione dell’opera, per ricavare 190 posti auto (100 pubblici e 90 privati) su tre piani interrati.

D’altro canto il nuovo progetto, che ancora non conosciamo, demistifica anche la vantata “pedonalizzazione” dell’area retrostante la chiesa, che verrebbe di fatto occupata dalle rampe per le auto, dagli ingressi pedonali con le relative “torrette”, e dalle griglie di aerazione (e peraltro, come già evidenziato, sarebbe poi occupata dalla sosta abusiva con la “movida notturna”).

Nello scorso mese di agosto il parroco della Gran Madre faceva rilevare crepe nella volta della chiesa; il periodico OltrePo ha poi fatto notare nei giorni scorsi evidenti cedimenti nei pavimenti e nelle fondazioni della chiesa. I residenti si oppongono al parcheggio e hanno raccolto oltre mille firme.

Ma allora si pone una domanda legittima: perché realizzare ad ogni costo un’opera di cui si discute dal lontano 2006 (primi mesi della seconda Giunta Chiamparino), prevista nel 2008 come parcheggio pubblico, poi accantonata, poi ricomparsa come parcheggio misto pubblico-pertinenziale con una proposta della Giunta del 22 febbraio 2011, sul finire della passata amministrazione, ma non condivisa dal Consiglio Comunale, poi oggetto di un primo ripensamento da parte dell’attuale amministrazione al momento del suo insediamento, poi ripresentata e bocciata dalla Soprintendenza, ed ora riproposta senza che ne sia stata in alcun modo dimostrata l’effettiva necessità e pubblica utilità?

Tutto questo complicato percorso dimostra quanto poco sia condiviso questo progetto, e quanto pochi siano i benefici che ne deriverebbero, mentre ne emergono sempre più i prevedibili danni. Non ci pare assolutamente opportuno a questo punto tentare di “forzare la mano” alla Soprintendenza, con qualche modifica progettuale che di certo non modifica l’impatto di questo intervento, così discusso e contrastato per il contesto in cui si colloca.

Si abbia il coraggio di ripensare ad un progetto complessivo per tutta l’area che circonda la chiesa della Gran Madre, che ancora manca, anziché anticipare la realizzazione di un parcheggio interrato che la ipoteca pesantemente.

 

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2012