L’arte di Nespolo a Palazzo Lascaris
Interno di Palazzo Lascaris

La mostra sarà aperta al pubblico fino a mercoledì 12 dicembre con ingresso libero.

La mostra “1,618 – Il numero d’oro”, venti serigrafie di Ugo Nespolo, frutto della collaborazione con la casa editrice Utet, apre mercoledì 28 novembre, alle ore 17.30, a Palazzo Lascaris (via Alfieri, 15), sede del Consiglio regionale.

L’esposizione - concepita e sviluppata sotto la Mole, frutto del connubio tra uno dei più celebri ed eclettici artisti italiani contemporanei e la casa editrice più antica d’Italia - dopo essere stata ospitata a Milano, Roma e Cagliari approda finalmente a Torino.

 

“Siamo lieti di ospitare il Maestro Nespolo – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo – non solo per l’importanza culturale che questa mostra riveste, ma anche per il rapporto che ci lega all’artista. Tra le diverse collaborazioni, ricordiamo, infatti, il video di presentazione del Consiglio regionale, che proponiamo quotidianamente ai numerosi visitatori che si recano nella nostra sede”.

 

 “1,618 – Il numero d’oro” ha per protagonista venti opere dell’omonimo libro d’artista, dedicato da Ugo Nespolo alla simbolica cifra a cui, fin dall’antichità, vengono attribuiti i segreti della bellezza e dell’armonia. Le proporzioni geometriche espresse dal numero si trovano, infatti, nei grandi capolavori dell’arte e dell’architettura.

 

 

Orario: dal lunedì al venerdì: 10-18; sabato: 10-12.30

 

 

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“1,618 – Il numero d’oro”

Il volume “1,618 - Il numero d’oro” è costituito da 20 serigrafie a colori in grande formato - tavole piegate e non legate, secondo la più antica e pregiata tradizione dei libri d’artista che misurano 45x70 cm - riunite in un cofanetto-scultura in legno dipinto e con parti rivestite da doratura in fogli d’oro. Lo stesso Nespolo ha seguito in prima persona tutte le fasi di lavorazione dell’opera, avvalendosi di esperti artigiani. I bordi delle tavole sono stati realizzati con la tecnica del taglio “a filo d’acqua”, lavorazione manuale ottenuta bagnando i bordi delle tavole con l’acqua e asportando poi la carta in eccesso. I bordi dei fogli risultano quindi “intonsi” vale a dire non rifilati come nei volumi realizzati secondo gli standard industriali. La stampa delle tavole è stata eseguita in serigrafia a colori sulla pregiatissima carta Alcantara da 310 grammi, con filigrana appositamente realizzata per Utet dalla Cartiera di Sicilia.

Fa inoltre parte del progetto Numero d’Oro anche il volume realizzato dal Professor Federico Peiretti, matematico e scienziato, che in uno stile accattivante completa dal punto di vista divulgativo l’opera di Nespolo,  spiegando cosa sia la proporzione aurea e la sua affascinante storia nel corso dei secoli.

 

 

Cos’è un libro d’artista?

Per comprendere cosa si intenda per libro d’artista, bisogna risalire a quello straordinario fenomeno editoriale e artistico nato in Francia nell’Ottocento e diffusosi principalmente in Europa e negli Stati Uniti per tutto il Novecento. Il “libro d’artista” (in francese livre de peintre) era una pubblicazione a tiratura limitata che legava ad un testo letterario le illustrazioni realizzate ad hoc da un grande artista.

Le sue origini più remote sono da rintracciare nei codici miniati dell’antichità e - successivamente - nei capolavori letterari illustrati come La Divina Commedia di Botticelli o I promessi Sposi di Giorgio de Chirico.

Evoluzione del libro d’artista fu ad un certo punto la pubblicazione di opere totalmente ideate e realizzate dall’artista: il libro diventava così un’opera d’arte completa e diversa da tutte le altre, in cui parola e immagine coesistevano e si compenetravano. Questa nuova tendenza fu rappresentata soprattutto da quello che è considerato ancora oggi il capolavoro dei libri d’artista del Novecento: Jazz di Henri Matisse, pubblicato nel 1947.

 

Il numero d’oro

Il Numero d’Oro (1,618) è forse il più celebre e affascinante numero della storia dell’uomo e racchiude dall’antichità ad oggi i segreti della bellezza e della armonia, tanto da essere stato battezzato per, l’appunto, “d’oro”. Esso esprime una proporzione tra differenti dimensioni. Il suo simbolo è la lettera greca “phi” dalla iniziale di Fidia, lo scultore che realizzò il Partenone di Atene applicando tale valore: infatti se si dividono il lato maggiore del tempio per il lato minore, si ottiene proprio 1,618.

Il Numero d’Oro si ritrova ovunque, nel ritmo della musica e della poesia, in natura nella morfologia degli alberi e dei fiori, nelle opere dei grandi artisti - nella Venere di Botticelli come nella Gioconda di Leonardo da Vinci - negli edifici più celebri del passato (dalla Piramide di Cheope alla Cattedrale di Notre Dame), nei palazzi moderni come il Palazzo dell’ONU a New York, e in tanti altri inaspettati oggetti, anche d’uso quotidiano come le carte di credito e le carte SIM dei cellulari.

 

 

La Divina Proporzione

L’onnipresenza del Numero d’Oro in natura portò gli antichi a pensare che fosse stato stabilito dal Creatore dell’Universo e i primi scienziati lo definirono “proporzione divina”. Nell’arte il Numero d’Oro e la proporzione divina divennero di uso comune a partire dal Rinascimento grazie a Luca Pacioli (1445-1514), il frate francescano, artista e matematico che scrisse sull’argomento il trattato De divina proporzione, illustrato da Leonardo da Vinci, a cui gran parte degli artisti si ispirarono per realizzare le proprie opere.

 

Ugo Nespolo

Il percorso artistico di Ugo Nespolo è estremamente articolato e ricco di esperienze, dalla pittura alla scultura e il design, dal cinema al teatro, per arrivare al libro d’artista.

Nato a Mosso, in provincia di Biella, dopo il diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, si laurea in Lettere Moderne. I suoi esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta e alla Pop Art. Mai legata in maniera assoluta a un filone, la sua produzione si è subito caratterizzata per un’accentuata e originale impronta ironica, trasgressiva e per un personale senso del divertimento.

Ugo Nespolo, oltre che in Italia, ha esposto le sue opere nei Musei più prestigiosi del mondo, dall’Europa alla Russia, dagli Stati Uniti all’America Latina, dal Giappone alla Cina.

A partire dagli anni Settanta Nespolo si è accostato con grande entusiasmo ad un altro mezzo espressivo, il cinema, in particolare quello sperimentale, d’artista.

Per arrivare alle esperienze più recenti, nel 2008, su invito della Direzione di Palazzo Grassi a Venezia ha partecipato con sue opere alla mostra Italics: Arte Italiana fra tradizione e rivoluzione, 1968-2008 organizzata in collaborazione con il Museo di Arte Contemporanea di Chicago.

Nel 2010 Il Museo Nazionale del Bargello di Firenze ha dedicato la sua 1ª Mostra d’Arte Contemporanea a Ugo Nespolo con una personale di 40 opere. Nell’estate ha preso l’avvio il grande e originale evento Nespolo - Forte dei Marmi è Made in Italy. Oltre alla personale ospitata a Villa Bertelli, l’arte di Nespolo è diventata parte integrante della città con installazioni e decorazioni di oggetti urbani: uno straordinario evento in cui arte, cultura e vita quotidiana convivono e si compenetrano.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2012