Venerdì 26 ottobre, come preannunciato, Lobsang Sangay è giunto a Torino per l'incontro organizzato dal Consiglio regionale del Piemonte, da sempre sensibile al problema dei diritti umani che in Tibet subiscono da anni le più dure e dolorose soppressioni.

Sangay, Kalon Tripa (Primo Ministro dall'8 agosto 2011) del popolo tibetano in esilio, ha testimoniato lo stato di oppressione in cui vive la sua nazione. 

Oggi Sikyong (Guida Politica dal settembre 2012) ha ricordato all'Assemblea le continue vessazioni che devono subire i dissidenti che, in maniera pacifica, dimostrano contro il regime che nega loro la facoltà di esprimere il proprio pensiero.

Una situazione che suscita la ribellione del mondo civile e che il Governo italiano ha sempre messo in agenda dimostrando la propria solidarietà sfidando possibili ritorsioni e complicazioni diplomatiche.

E l'Assemblea regionale del Piemonte, con la presenza del deputato Gianni Vernetti che ha da sempre sostenuto la libertà del popolo tibetano, ha rivolto a Sangay il rinnovato impegno nella lotta a sostegno della libertà di espressione come hanno voluto sottolineare il Presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, il Presidente dell'Associazione per il Tibet e i diritti umani Giampiero Leo ed i Vice Gianna Pettenero e Antonello Angeleri.

L'incontro con i media ha preceduto, per l'appunto, il dialogo con l'Aula imperniato sul tema "La questione tibetana: l'attualità e gli scenari futuri"; quello con la Città, al Museo delle Scienze Naturali, ha proposto il convegno "Tibet: genocidio in atto".

Sangay, primo tibetano a a diplomarsi dal Harward Low School, ha così concluso la sua visita al Capoluogo piemontese dove ha voluto testimoniare l'esistenza del CTA (Central Tibet Administration) che dal 1959 vive in esilio insieme con il Dalai Lama dopo la rivolta di Lhasa contro l'esercito cinese.