“Come aiutare le famiglie nella tempesta economica”

Convegno a Palazzo Lascaris

“Il rischio di cadere nella trappola dell'usura non risparmia anziani e giovanissimi. La crisi economica ha portato ulteriori elementi di difficoltà nella vita delle famiglie”.

 

Questo l'allarme lanciato dal presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, durante i saluti iniziali del convegno “Come aiutare le famiglie nella tempesta economica perfetta?” che si è tenuto a Palazzo Lascaris.

 

“Il Consiglio regionale tiene alta l'attenzione su un fenomeno preoccupante.  I dati resi noti recentemente dal nostro Osservatorio sull'usura fotografano una realtà inquietante. Un allarme particolare riguarda i giovanissimi, esposti ai rischi legati al gioco d'azzardo e a comportamenti molto diffusi e ancora poco studiati, come lo shopping compulsivo”.

 

Un ruolo sottolineato da Tullio Ponso, Consigliere segretario delegato al'Osservatorio:

 

“Da molti anni svolgiamo, nell’ambito delle attività di contrasto a questa pericolosa e insidiosa piaga sociale, una costante azione informativa e formativa nei confronti degli studenti, finalizzata a denunciare la gravità del fenomeno e a prevenirlo attraverso l’educazione dei giovani ad un uso corretto, legittimo ed equilibrato del denaro”.

 

L'incontro è stato organizzato dall’Osservatorio del Consiglio regionale sul fenomeno dell'usura, in collaborazione con la Fondazione anti usura Crt – La Scialuppa Onlus.

 

Ernesto Ramojno, presidente della Fondazione ha parlato di

 

“un'evoluzione significativa del quadro sociale ed economico del territorio durante i nostri 15 anni di attività. Il debito, precedentemente legato a situazioni di straordinarietà, è oggi un elemento con cui le famiglie convivono e che interessa non solo più operai o extracomunitari ma anche professionisti, piccoli imprenditori, dirigenti”.

 

L'usura è un fenomeno ancora ampiamente sommerso: per il Piemonte si parla di circa 6.000 persone coinvolte per un giro di circa 680 milioni di euro

 

Nonostante il lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura le denunce in un anno sono state solo 45, 15 gli arresti e 6 milioni gli euro recuperati, sequestrati o confiscati.

 

Per Alberto Di Pace, prefetto di Torino:

 

“Bisogna indagare più a fondo la relazione banche e clienti e garantire maggiore trasparenza. Siamo di fronte a enormi problemi di indebitamento delle famiglie, anche di fascia medio-alta. A questo si aggiunge il diffondersi delle carte di debito che invitano all'acquisto”.

 

Luigi Capra, direttore della Banca d'Italia a Torino ha sottolineato:

 

“In Piemonte il reddito è elevato rispetto alla media del paese, ma il tessuto economico in crisi sta aumentando le problematiche. Il reddito disponibile è sceso, si sono ridotti i consumi delle famiglie, così come la propensione al consumo. Nel 2011 il 5,9% delle famiglie viveva vicino alla soglia di povertà. Le banche devono tornare a sostenere la ripresa economica”.

 

“Si parla troppo poco del tema dell'usura - ha spiegato Massimo Lapucci, segretario generale della Fondazione Crt – forse per pudore perché tocca da vicino le famiglie. La scelta di costituire 'La Scialuppa' è stata lungimirante, i numeri di intervento sono importanti”.

 

Costituita da Fondazione e Banca Crt nel luglio 1998, La Scialuppa è una delle 26 realtà operanti in Italia per la prevenzione dell'usura. Fino al 2011 ha dato assistenza a 7.407 soggetti (famiglie e imprese) e attivato 1.210 finanziamenti per un importo complessivo di quasi 19 milioni di euro.

 

Dietro a questi numeri si nasconde un'impennata delle richieste di aiuto negli ultimi tre anni (+72,74% rispetto al triennio 2006-2008). Dal 1 gennaio al 30 settembre 2012 sono stati attivati 127 nuovi finanziamenti per un totale di 2,2 milioni di euro.

 

“Torino e il Piemonte costruiscono interventi con un grande approccio umano - ha concluso Elisabetta Belgiorno, Commissario straordinario di Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura – affrontando problemi che tagliano trasversalmente tutte le classi sociali. Siamo di fronte a una depressione sociale che va fronteggiata prima che si aggravi irrimediabilmente. La mia paura, innanzitutto come cittadino, è che si rompa il patto sociale e si innalzi il conflitto tra le persone”.

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Articolo pubblicato il 25/10/2012